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Prevenzione

Narghilè: una fumata vale cento sigarette

11/04/2014

Il narghilè è una pipa ad acqua, è originario dei Paesi arabi ma il suo uso si è diffuso anche in Occidente. È un sistema per il fumo composto da un contenitore che viene riempito d’acqua, al cui interno si inserisce un tubo e alla cui sommità si installa un’apposita ciotola con un buco centrale contenente il tabacco (spesso mischiato con della melassa). La ciotola viene chiusa con un foglio di carta stagnola bucherellata e sulla sua sommità si accende poi un carboncino. Il fumo passa dall’acqua e si raffredda prima di essere aspirato dal fumatore mediante un piccolo tubo flessibile, che va inserito nel tubo centrale, e un bocchino.

Secondo uno studio dell’Università della Florida pubblicate su Respiratory Medicine la moda del narghilè è molto dannosa e contribuirebbe anche alla diffusione di condizioni quali tubercolosi, l’herpes e malattie respiratorie a causa della condivisione dei bocchini. L’Organizzazione Mondiale della Sanità inoltre ha stimato che chi fuma il narghilé lo fa in genere tra i 20 e gli 80 minuti e questo equivale al fumo di cento o più sigarette.

Abbiamo chiesto un commento alla dottoressa Licia Siracusano, responsabile del Centro antifumo di Humanitas Cancer Center.

 

Il narghilè è pericoloso per la salute?

Purtroppo bisogna sempre lottare contro i luoghi comuni e le mode. La moda attuale è quella di credere che il narghilè non faccia male. Dobbiamo invece sempre tenere alta la guardia contro il tabacco e i suoi derivati. Il tabacco, sia fumato che aspirato o annusato o masticato, fa sempre male: induce dipendenza alla nicotina e i suoi prodotti passano nel sangue, esponendoci a contatto con i cancerogeni.

Nel narghilè il tabacco è presente e anche se l’acqua abbassa la temperatura del fumo e fa da filtro, le sostanze tossiche vengono comunque assimilate. Inoltre il carbone utilizzato per bruciare il tabacco libera anch’esso sostanze tossiche che vengono inalate. Alcuni studi hanno dimostrato che fumare per un’ora un narghilè corrisponda a fumare cento sigarette. Concordo assolutamente sul rischio di trasmissione di malattie, direttamente proporzionale allo scambio del bocchino e alla mancanza di igiene.

 

Una corretta informazione per i più giovani

Il narghilè non è dunque innocuo, ma è evidente che c’è differenza tra una persona che ha altre dipendenze e fuma anche il narghilè e chi l’ha provato un paio di volte, magari in concomitanza con un viaggio nei Paesi arabi, senza poi proseguire.

Dobbiamo però adottare un atteggiamento di protezione nei confronti dei giovani, dovremmo promuovere studi per capire bene gli eventuali danni sulla salute e quindi avere le basi per una legislatura come fatto per la lotta al tabagismo.

 

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