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Prevenzione

Il fumo fa danni anche quando è “di terza mano”

04/02/2014

 

Il fumo rappresenta ancora un grosso problema di salute pubblica. Dei danni provocati nei fumatori abbiamo parlato ampiamente, e si conoscono bene anche i problemi connessi al cosiddetto “fumo passivo” o “fumo di seconda mano”. Ma, a quanto pare, ci sono altri possibili modi in cui il fumo può nuocere alle persone, specialmente quelle più indifese, che trascorrono molto tempo negli ambienti dove si è fumato. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Licia Siracusano, oncologa e referente per il Centro Antifumo di Humanitas Cancer Center.

Dottoressa Siracusano, che cos’è il fumo di terza mano e in quale modo può provocare danni?

«Il cosiddetto “fumo di terza mano” consiste in realtà in una serie di sostanze dannose che si depositano sulle superfici degli ambienti nei quali si è fumato, persistendo anche quando la sigaretta è stata spenta e dopo che l’aria è stata cambiata, aprendo le finestre. Si tratta infatti di sostanze che reagiscono con quelle presenti normalmente negli ambienti domestici e di ufficio e che possono contaminare le superfici, in particolare se ricoperte di tessuti o materiali porosi, resistendo anche per molti giorni. I danni che derivano dall’esposizione a questi agenti inquinanti si manifestano a lungo termine. Tuttavia, poche persone sono consapevoli di questo fatto, e la cosa più preoccupante è che le categorie di persone che passano molto tempo in casa, come bambini e persone anziane, sono assai più esposte a questo genere di danni, anche a causa della maggiore vulnerabilità».

Quali sono, allora, i suoi consigli per chi fuma?

«Se proprio non ci si vuole decidere a smettere di fumare, almeno di evitare di farlo in casa o in ambienti chiusi (peggio ancora l’abitacolo dell’auto!), specie se questi sono frequentati da soggetti ad alto rischio come anziani o bambini. Anche l’abitudine di fumare sul posto di lavoro, oltre a costituire un’abitudine poco sana e una fonte di distrazione, non è certo rispettoso per i colleghi e le altre persone che debbono trascorrere il proprio tempo nelle stesse stanze; sebbene fumare in ufficio sia vietato dalla legge, infatti, si tratta di un divieto che spesso non viene rispettato. È giusto che non fumare sia una libera decisione di ogni persona, quindi i fumatori dovrebbero essere più rispettosi nei confronti di chi ha scelto di dire no al tabacco».

 

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