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Prevenzione

Ho il testosterone basso, chi mi aiuta?

05/07/2013

La Siams (Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità) ha recentemente messo a punto un progetto mirato a meglio identificare il soggetto con deficit di testosterone, ad oggi ancora poco indagato: si tratta di ipogonadismo, cioè di insufficiente secrezione di ormoni sessuali.

 

Che cos’è l’ipogonadismo?

Ce ne parla il dottor Alessandro Pizzocaro, referente per l’Andrologia presso l’Istituto Clinico Humanitas di Milano, nonché segretario regionale in Lombardia per la SIAMS e coordinatore nazionale del progetto: «Il testosterone è un indicatore importante dello stato di salute dell’uomo. Dopo i 40 anni il testosterone decresce gradualmente del 2% all’anno. Tuttavia nei soggetti con patologie croniche quali il diabete o la sindrome metabolica, i valori possono frequentemente abbassarsi al disotto della norma per l’età. Un valore basso di testosterone (ipogonadismo) influenza negativamente non solo la funzione sessuale ma si associa anche maggior rischio cardiovascolare, osteoporosi, diabete e obesità».

 

È proprio nell’ottica di rafforzare la cultura di medici e pazienti in tema di ipogonadismo e terapia sostitutiva con testosterone che nasce l’iniziativa “SOPHY“ (Standard Operating Procedures for Hypogonadism), realizzato dalla Siams in collaborazione con Bayer.

 

In che cosa consiste il progetto “SOPHY”

Cinque Regioni pilota coordinate dal dottor Pizzocaro – Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Campania e Puglia – nel mese di luglio accoglieranno a Milano, Udine, Roma, Napoli e Foggia i vari gruppi di lavoro.

Specialisti in Endocrinologia, Andrologia, Medicina della Sessualità, Diabetologia e Medicina Interna si incontreranno per la messa a punta di un innovativo strumento diagnostico che consentirà di utilizzare un comune approccio per lo screening di soggetti a rischio di ipogonadismo.

Solo il lavoro congiunto e condiviso degli addetti ai lavori potrà, secondo il Presidente Siams, il prof. Mario Maggi dell’Università di Firenze, avviare un processo culturale ed educazionale per la corretta e tempestiva diagnosi e successivo trattamento dell’ipogonadismo.

 

Un primato preoccupante per l’Italia

Da un rapido confronto con la Germania, emerge in modo lampante che in Italia sono ancora troppi i pazienti che restano senza una cura: nel nostro Paese vengono trattati i sintomi solo dello 0,51% dei pazienti, rispetto all’ 1,9% della Germania (quasi tre volte in più).

Un dato allarmante, visto che i livelli di testosterone hanno molto a che fare non solo con la salute sessuale ma anche con la salute generale, perfino in termini di longevità. I più recenti studi hanno dimostrato che uomini con normale livello di testosterone vivono più a lungo (e molto meglio!) rispetto a quelli con livelli patologicamente bassi di Testosterone.

 

L’importanza del testosterone

«Dosare il testosterone dopo i 40 anni, e in particolare nei soggetti a rischio come i diabetici o con sindrome metabolica – spiega il dottor Pizzocaro – è un dato utile per la valutazione del benessere e della salute del paziente. Inoltre, la terapia sostitutiva con il testosterone, nei soggetti senza controindicazioni, dà benefici non solo per la funzione sessuale ma anche per il benessere generale».

 

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