Bambini in sovrappeso, quando lo sport da solo non basta

Non sempre l’esercizio fisico è sufficiente per evitare il sovrappeso e i rischi per la salute a esso legati. Lo rivela uno studio condotto sui bambini del Rozzano Calcio dal Dipartimento di Riabilitazione di Humanitas. Ce ne parlano i professionisti di Humanitas.

Il dato è sorprendente: il 10,7 % dei ragazzi che praticano sport a livelli intensi è in sovrappeso. Lo dimostra uno studiocondotto su 103 giovani giocatori dell’ADS Rozzano Calcio, la cui età media si aggira intorno agli 11 anni, che effettuano tre allenamenti a settimana e una partita nel weekend.

La ricerca, durata un anno ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Heart Online First.

Bambini sovrappeso a rischio diabete

I ragazzi sono stati sottoposti a visita ortopedica e cardiovascolare, e a un test di valutazione del funzionamento del sistema nervoso autonomo. Infine, ai bambini e ai loro genitori è stato fatto compilare un questionario legato alle abitudini di vita.

In questi bambini in sovrappeso è stato inoltre riscontrato che la pressione arteriosa, sebbene nella norma, è più elevata rispetto a quella dei compagni normopeso, e che alcuni parametri a carico del sistema nervoso autonomo, responsabile del funzionamento degli organi, sono alterati. Un elemento da non sottovalutare, perché l’alterazione di questi valori è spesso indice di malattie croniche come il diabete e l’ipertensione arteriosa.

Sport sì, ma attenzione alla dieta

Se da una parte, quindi, lo sport fa bene alla salute – al cuore, all’apparato muscolo-scheletrico e al sistema nervoso autonomo, senza dimenticare l’importanza dell’aspetto ludico e sociale a esso legata – dall’altra parte di per sé non sempre è sufficiente per mantenere in forma il nostro organismo, fin dalla giovane età.

Il sovrappeso in Lombardia interessa circa il 20% dei bambini e rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari.

Dai questionari compilati dai ragazzi e dai genitori per il nostro studio emerge con evidenza la correlazione fra sovrappeso e sedentarietà. La nostra attenzione deve perciò focalizzarsi soprattutto sui nostri comportamenti quotidiani. Mantenersi attivi, al di là delle ore che dedichiamo allo sport, è fondamentale. Piccole abitudini come fare le scale, andare a scuola a piedi, non passare ore in casa al PC o a giocare ai videogames sono alcune delle regole fondamentali per condurre una vita sana, lontana da chili in eccesso e da tutti i rischi correlati. Lo stesso vale per l’alimentazione, che dovrebbe essere più ricca di frutta e verdura piuttosto che di merendine e bevande zuccherate. Ciò che deve cambiare è dunque la mentalità.

Un bambino in sovrappeso non è malato, ma deve essere indirizzato verso il miglioramento del proprio stile di vita. Questo cambiamento va affrontato insieme ai genitori. Inevitabilmente, infatti, i figli assumono i comportamenti trasmessi dalla famiglia.

È fondamentale che i genitori abituino i figli fin da piccoli a uno stile di vita sano, che porteranno con sé per sempre. Il medico specialista può essere d’aiuto per individuare una corretta alimentazione che tutta la famiglia possa seguire, e piccole attività da praticare assieme, come passeggiate o escursioni nel weekend.

L’ospedale risponde

Anche negli ospedali si stanno sviluppando servizi di supporto di questo genere. In Humanitas, la Sezione di Medicina dell’esercizio si pone proprio l’obiettivo di aiutare le famiglie a individuare nel modo corretto quei cambiamenti legati all’attività fisica e all’alimentazione che sono indispensabili per migliorare il benessere psico-fisico dei ragazzi e degli adulti.

I risultati dello studio incentivano a proseguire le ricerche e a estendere l’indagine anche a quei bambini che non praticano sport o ne fanno meno, o ad altri target, per esempio alla bambine abituate a un tipo di attività fisica in genere meno intensa rispetto al calcio. In seguito a questi approfondimenti, potrebbero aprirsi nuovi scenari, utili a comprendere più a fondo le correlazioni fra l’esercizio fisico e la salute, e i possibili rischi per il futuro in presenza di valori alterati fin dalla giovane età.

Redazione Humanitas Salute: