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Prevenzione

Attenzione quando il cuore si ingrossa

19/11/2002

Avrà inizio venerdì 22 e si concluderà sabato 23 novembre il congresso internazionale di cardiologia dal titolo “Current issues in heart failure managment” promosso dal Dipartimento cardiologico dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. Il simposio scientifico, giunto alla sua terza edizione, sarà focalizzato sulla diagnosi e cura dello scompenso cardiaco, una patologia in forte crescita destinata a diventare nel prossimo decennio – secondo le stime dell’Health Care Finincing Administration americano (HCFA) – una delle malattie più diffuse nei Paesi avanzati.
L’insufficienza cardiaca è una sindrome che riduce progressivamente la capacità del cuore di pompare il sangue (che trasporta i nutrienti e l’ossigeno necessario ad utilizzarli) in rapporto alle esigenze dell’organismo. Questa incapacità inizialmente si manifesta sotto sforzo con sintomi quali l’affaticamento e la mancanza di fiato, con l’aggravamento compare per sforzi sempre più piccoli, sino a manifestarsi anche a riposo.

La diffusione della patologia
La crescita dei pazienti affetti da insufficienza cardiaca – 20 milioni di pazienti negli Stati Uniti ed Europa, circa 2 milioni solo in Italia, 1.000.000 di nuovi casi diagnosticati ogni anno – è legata all’aumento della vita media della popolazione e alla possibilità di curare con successo le malattie cardiovascolari più diffuse senza tuttavia guarirle definitivamente, determinandone la cronicizzazione. “Una volta fatta la diagnosi di insufficienza cardiaca – spiega il dott. Edoardo Gronda, responsabile dell’Unità di Cardiologia Clinica di Humanitas – l’aspettativa di vita si riduce in media di 10 anni. Da qui l’importanza di iniziare precocemente una terapia appropriata per migliorare la prognosi. Fra i fattori di rischio più importanti l’obesità (un articolo pubblicato recentemente sul New England evidenzia che il paziente obeso ha un rischio 2/3 volte superiore di sviluppare lo scompenso cardiaco), l’ipertensione e la disfunzione renale, uno degli indicatori di danno biologico che anticipa la diagnosi di scompenso cardiaco”.

Il congresso del 22 e 23 novembre
Sarà aperto venerdì 22 novembre alle ore 9.15 dal prof. Nicola Dioguardi cui seguiranno gli interventi di alcuni fra i massimi esperti a livello internazionale come Jessup e Aker da Philadelphia, Remuzzi da Bergamo, Nisham da Bruxelles, Joung da Cleveland, Kormos da Pittsburg, Naka e Quaini da New York, Roth da Tel Aviv che si alterneranno ai relatori italiani e agli organizzatori del convegno in Humanitas, Edoardo Gronda, Patrizia Presbitero, Francesco Faletra, Augusto Foresti, Maurizio Gasparini e Angelo Bandera.
sarà una delle novità terapeutiche che verrà presentata durante.
Tra le novità del congresso ci sarà Acorn CorCap, una rete elastica che può essere applicata sul cuore durante l’intervento per evitare che si dilati ed aumenti di volume. Il presidio, realizzato con materiali biocompatibili, ha l’obiettivo mantenere la forma e l’efficienza del muscolo cardiaco affetto da insufficienza contenendo lo sviluppo ipertrofico del cuore senza bloccare il movimento naturale. Il nuovo supporto è attualmente in fase di sperimentazione.
Obiettivo del congresso, illustrare le novità in campo terapeutico nel trattamento dello scompenso: ai farmaci e al trapianto cardiaco si sono recentemente affiancati ventricoli artificiali che suppliscono alla funzione del cuore gravemente insufficiente, innovativi interventi cardiochirurgici di tipo conservativo e l’impianto di pace-maker bi-ventricolari in grado di stimolare contemporaneamente le due camere ventricolari.

Le cause dell’insufficienza cardiaca
Tutte le malattie di cuore possono portare all’insufficienza cardiaca in una fase avanzata del loro decorso. La malattia più frequentemente colpevole (circa metà dei casi) è la cardiopatia ischemica, causata dalla malattia delle coronarie e arterie che portano il sangue al cuore.
Le altre malattie di cuore (pressione arteriosa alta, malattie valvolari, infezioni cardiache, cardiopatie congenite, carenze alimentari, tossicità come ad esempio da alcool o da alcuni medicinali contro i tumori) sono implicate in circa un quarto dei casi. Nei restanti casi il cuore inizia a pompare poco senza una causa apparente: si parla in tal caso di “cardiomiopatia idiopatica”: spesso, in questi casi, la malattia ha una componente “familiare”, cioè si presenta in piu membri di una stessa famiglia.

Il ruolo della prevenzione
La prevenzione primaria si attua innanzitutto combattendo i fattori che possono far ammalare il cuore: il fumo di sigarette; il sovrappeso, con il susseguente accumulo di grassi nel sangue; l’eccessivo consumo di alcool; la pressione arteriosa alta; il diabete. Questo risultato si può ottenere sia con il comportamento (un’alimentazione sana ed equilibrata, una regolare attività fisica, il non fumare….), sia curando “in maniera aggressiva”, con le medicine, la pressione alta, il diabete, il persistere di eccesso di grassi nel sangue nonostante la dieta.

La prevenzione secondaria si attua tenendo sotto controllo scrupolosamente le malattie di cuore già presenti e diagnosticate (angina, infarto miocardico, malattie delle valvole…). E’ importante che l’insufficienza cardiaca venga curata appena diagnosticata.

SEDE DEL CONGRESSO
Auditorium Istituto Clinico Humanitas, via Manzoni 56, Rozzano

Il programma del congresso è disponibile sul sito Humanitas.it
nella sezione Seminari & convegni

November 2002
A cura di Walter Bruno

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