Stai leggendo Infenzioni vaginali: le 10 regole della prevenzione

Prevenzione

Infenzioni vaginali: le 10 regole della prevenzione

11/02/2002

L’infiammazione vaginale è un disturbo che colpisce moltissime donne. Può avere diverse cause e sintomi che possono anche passare inosservati. E’ fondamentale identificare il tipo di infiammazioni in corso e curarla tempestivamente, ma è altrettanto importante mettere in atto ogni comportamento volto a prevenire l’insorgere dell’infezione. Come?

Numerose cause delle infenzioni vaginali

“Le infezioni vaginali – spiegano gli specialisti ginecologi di Humanitas – possono essere su base infettiva o non infettiva (allergica). I responsabili delle infezioni possono essere funghi (più frequente la Candida albicans), batteri (la Gardnerella vaginalis, il Gonococco, lo Stafilococco e lo Streptococco), parassiti intracellulari simili ai batteri (la Chlamydia), virus (l’Herpes genitale), protozoi (Trichomonas vaginalis). Le infiammazioni di origine non infettiva possono essere causate da un detergente intimo non corretto, da indumenti stretti, da profilattici, da deodoranti e/o creme depilatorie…
La maggior parte delle infezioni, invece, si manifestano con leucorrea, cioè perdite vaginali biancastre alle volte maleodoranti, prurito, bruciore e dolore, ma possono anche essere asintomatiche, ad esempio quelle da Chlamidya.
Le cause dell’insorgere di questi disturbi non sono solo i rapporti sessuali non protetti e promiscui, ma anche una scorretta igiene personale, l’assunzione di alcuni farmaci (come gli antibiotici e gli immunosoppressori), che alterano la flora vaginale e abbassano le difese naturali dell’organismo, l’utilizzo in comune di servizi igienici e asciugamani, la frequentazione di piscine, le variazioni ormonali (in gravidanza, in menopausa, durante l’assunzione della pillola anticoncezionale) che rendono la zona vaginale più vulnerabile nei confronti delle aggressioni batteriche.
La vagina ha una sua “flora” costituita da lattobacilli (o bacilli di Doederlein), che acidificano e proteggono dalle infezioni, ma anche da alcuni saprofiti (Escherichia coli, Streptococco, alcuni anaerobi…). In determinate situazioni (ad esempio durante l’assunzione di antibiotici o quando si soffre di diabete) si verifica un cambiamento di questa flora, per probabile minor difesa locale (immunodepressione), a favore della proliferazione dei saprofiti che, se superano una certa quantità, causano l’infezione.”

Attenzione in gravidanza e in menopausa

“Forti variazioni ormonali sono tipiche di alcune fasi della vita della donna e costituiscono fattori che possono favorire l’insorgere delle infezioni vaginali. In gravidanza, ad esempio, con l’aumento degli estrogeni e del progesterone, aumenta anche la quantità di glicogeno nelle cellule della vagina: questa concentrazione di zucchero rappresenta un terreno particolarmente favorevole per lo sviluppo dei germi.
Durante la gestazione è molto importante curare tempestivamente le infezioni, poiché possono causare un parto prematuro. Statisticamente, le infezioni vaginali sono responsabili del 60-70 % di parti prima del termine. I virus e i batteri, infatti, passando dalla vagina all’utero, possono infettare il liquido amniotico e provocare la rottura anticipata della placenta (“rottura delle acque”), con complicazioni anche serie per il bambino.
In menopausa la causa che favorisce l’insorgere delle infezioni è l’ipotrofia della mucosa vaginale, con assottigliamento delle pareti e scomparsa dei lattobacilli. A volte si tratta solo di fenomeni distrofici, senza alcun coinvolgimento di agenti patogeni, quindi è inutile – anzi dannoso – applicare terapie topiche e/o antibiotiche”.

Il decalogo della prevenzione

  1. Lavare correttamente la zona intima. La giusta detersione, sia che si usi la carta igienica sia che ci si lavi, fa effettuata passando dalla vagina all’ano e non viceversa, per evitare di contagiare la zona vaginale con germi nocivi presenti nella zona anale. E’ bene lavarsi almeno una volta al giorno e sempre dopo ogni rapporto sessuale e dopo la defecazione. Vanno utilizzati detergenti a pH fisiologico, cioè simile a quello delle mucose (pH 4 o 5). Evitare quindi saponi troppo aggressivi, che possono alterare l’acidità vaginale e il corretto equilibrio della flora batterica, e non abusare di deodoranti intimi e lavande interne, queste ultime da utilizzare dietro consiglio del ginecologo.
  2. Evitare indumenti eccessivamente stretti e aderenti (pantaloni, slip, body): il continuo sfregamento dell’indumento contro i genitali può favorire la comparsa di irritazioni che possono trasformarsi facilmente in infezioni.
  3. Indossare biancheria intima in tessuti naturali, preferibilmente di cotone: le fibre sintetiche, infatti, impediscono la normale traspirazione della pelle e creano un ambiente caldo-umido perfetto per la proliferazione dei germi.
  4. Utilizzare sempre il preservativo nei rapporti sessuali occasionali.
  5. Seguire una dieta varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, per garantire l’efficacia del sistema immunitario, il sistema naturale di difesa dalle infezioni.
  6. Quando ci si sottopone a una terapia a base di antibiotici, soprattutto se si contraggono facilmente infezioni micotiche, è necessario prevenire tale disturbo utilizzando contemporaneamente, per qualche giorno, ovuli vaginali atti a combattere l’infezione o fermenti lattici locali (esistono terapie topiche contenenti i lattobacilli), per aumentare le difese naturali dell’organismo.
  7. Limitare l’utilizzo dei salvaslip, perché creano un ambiente caldo-umido ideale per lo sviluppo dei germi; durante le mestruazioni cambiare spesso l’assorbente, soprattutto se interno.
  8. Usare solo il proprio asciugamano personale, anche in famiglia. Nei bagni pubblici utilizzare un copriasse o proteggere l’asse del water con carta igienica. In piscina non sedersi sui bordi della vasca.
  9. Non trascurare sintomi anche leggeri, quali bruciore, prurito e perdite maleodoranti: consultare tempestivamente il medico, poiché un’infezione vaginale curata subito si risolve facilmente.
  10. Le donne che utilizzano la spirale devono sottoporsi a controlli periodici e, al minimo disturbo, eseguire tempestivamente una terapia mirata, in quanto sono più facilmente soggette a infiammazioni vaginali che possono risalire nell’utero attraverso i fili della spirale, causando complicanze più serie.

 

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita