Le palpebre, con l’età, non sono più quelle di un tempo. L’azione del sole, del tempo e, a volte, dello stress, sono alcuni dei fattori che determinano l’appesantimento della regione palpebrale. Il danno non è solo estetico, ovviamente, perché il disturbo (blefarocalasi) è spesso associato ad un affaticamento della vista.
Quando dunque pensare alla blefaroplastica? Nella palpebra superiore cadente è sempre indicata, anche se occorre valutarne la causa.
Questa può essere principalmente dovuta a:
- un abbassamento del sopracciglio, con conseguente accorciamento della palpebra e pelle ridondante;
- un eccesso di pelle causato dalla sua perdita di elasticità e assottigliamento (età, sole, ecc.);
- un vero e proprio disturbo: il muscolo che solleva la palpebra (elevatore della palpebra) si è allungato enormemente e non riesce ad aprire la palpebra.
Il secondo caso è quello che dà l’indicazione chirurgica ad una blefaroplastica “estetica”, mentre le altre due situazioni devono essere valutate. È infatti possibile eseguire una correzione del muscolo o alzare il sopracciglio.