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Dalle staminali un rimedio per le lesioni alle cartilagini

31/12/2015

Medicina rigenerativa e un’artroscopia sempre più evoluta. Sono queste le nuove frontiere del trattamento chirurgico dei traumi sportivi. «L’artroscopia diventerà sempre più efficace e dalla medicina rigenerativa arriveranno nuovi strumenti per “riparare” le lesioni cartilaginee, come l’impiego di staminali», dice il dottor Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas.

«Il trattamento delle lesioni cartilaginee è una sfida ancora aperta, senza soluzioni definitive al momento con cui ripristinare l’integrità cartilaginea. Questo tipo di lesioni, sia di natura traumatica che degenerativa, è molto frequente per diversi motivi. In primo luogo per il semplice stile di vita che porta tutti a muoversi di più, compresa l’attività fisica che moltissime persone praticano a ogni età. E poi per l’aumento dell’età media. A risentirne maggiormente sono le articolazioni di carico come ginocchio e caviglia».

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Quali sono le tecniche più promettenti per il trattamento di queste lesioni?

«Le nuove tecniche riguardano l’uso delle cellule staminali: siamo nell’ambito della medicina rigenerativa. Sono già una realtà e si stanno valutando le risposte che possono dare».

«La novità è che queste cellule si possono prelevare non solo dal midollo osseo ma anche dal grasso del paziente. Possono essere prelevate e impiegate nella stessa seduta operatoria in caso di lesioni da traumi. Se invece la lesione ha origine degenerativa, come l’artrosi iniziale, si potrebbe invece definire un trattamento sotto forma di infiltrazioni di cellule staminali prelevate dal midollo», spiega lo specialista.

Grazie all’artroscopia 9 atleti su 10 recuperano con successo la forma fisica e tornano alle prestazioni di prima, dice la Società italiana di Artroscopia. Solo nel 2014 in Italia sono state eseguite 280mila interventi in artroscopia, 190mila al ginocchio: «L’artroscopia è ormai una tecnica insostituibile. Ha raggiunto standard di qualità e sicurezza elevati e diventerà sempre più di qualità, sicura, efficace ed efficiente».

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Ma quando si parla di artroscopia non si parla solo di professionisti: dalla caduta dagli sci all’infortunio a calcetto, questo tipo d’intervento permette a tutti di recuperare le capacità fisiche e motorie pregiudicate. «Il gap tra persone normali e atleti professionisti si è assottigliato sempre di più: entrambi hanno le stesse necessità», sottolinea il dottor Volpi che conclude individuando un traguardo di lungo periodo: «Se dal futuro prossimo vogliamo passare al futuro “remoto”, allora il traguardo sarà la creazione di articolazioni di “ricambio” derivate dallo stesso paziente».

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