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Sport

Perchè iniziare a correre?

24/10/2014

 

Il miglior modo per trovare la giusta determinazione è il coinvolgimento che nasce dalla testimonianza di un amico, un conoscente, e per che no, magari anche di un medico. Sì, perché il dottor Paolo Veronesi (Chirurgo Generale di Humanitas Mater Domini) “predica e razzola bene”, tanto da partecipare alla Salomon City Marathon, gara podistica che pochi week end fa si è tenuta a Milano.

Cosa ha spinto il dottor Veronesi a correre? Il caso o la passione?

“Per comodità. Non perché volessi emulare le gesta del keniota che ha appena battuto il record del mondo alla maratona di Berlino, ma perché per correre bastano un paio di scarpe da corsa, una maglietta e dei pantaloncini.
Va bene qualunque terreno: l’asfalto, la strada sterrata, la pietraia, le colline, le montagne, il perimetro del condominio di casa. Anche 100 metri bastano in poter fare esercizi di potenziamento gambe.
Si può correre alle 6 del mattino ma anche alle 9 di sera. Di fianco al centro sportivo non ancora aperto o già chiuso. Io ho deciso di correre per questo motivo. Solo per questo.”

La corsa può essere uno sport per gente solitaria oppure, se si ha il fiato, per fare due chiacchiere con il proprio amico, non davanti ad una birra, ma girando intorno alla collinetta di San Siro.
È necessario un minimo di programma di allenamento, stilato da un personal trainer oppure seguendo i suggerimenti scaricati dalla rete o nei running forum.

Perché gareggiare e non limitarsi al proprio allenamento?

“La gara ha un senso particolare. Sembra una migrazione di uccelli verso il caldo o di bisonti verso l’acqua. Ci si aiuta tutti perché pochi pensano alla posizione finale, quella è roba per professionisti!
Noi altri cerchiamo il nostro risultato personale, cerchiamo di migliorare noi stessi.
E il gruppo ci aiuta. Ci si trascina l’un l’altro, ci si passa l’acqua da bere, ci si sprona a vicenda, continua a raccontarci il dottor. Veronesi.
Per finire lunghe distanze io mi do delle piccole mete. Ancora pochi kilometri e poi posso bere, ancora pochi kilometri e mangio una barretta energetica e dopo andrà meglio, ancora pochi kilometri e poi ne mancano veramente pochi, ancora pochi kilometri e poi posso aumentare il ritmo.
Poi arriva il traguardo. E una volta superato, ho concluso anche questa sfida con me stesso; quella per cui mi sono allenato tanti mesi. Poi mi premio con una concessione, ma poco dopo ripenso alla prossima gara.”

 

Commento del Dottor Paolo Veronesi

U.O. Chirurgia Generale – Ambulatorio di Proctologia

Humanitas Mater Domini

Paolo Veronesi, Ambulatorio di proctologia, Humanitas Mater Domini


 

 

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