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Pubalgia, la “malattia dello sportivo”

15/07/2014

Con l’arrivo del bel tempo molti sono tornati o torneranno a calpestare i campi di gioco. Il clima post mondiale di calcio e la voglia di movimento fanno il resto. Per tanti, sportivi dilettanti e atleti professionisti, tuttavia, il rischio di stop imprevisti è dietro l’angolo.

Si chiama pubalgia, un dolore che ha molte cause e molte forme. E per questo «ha bisogno di una diagnosi accurata e precisa per arrivare celermente a eliminare il dolore e alla guarigione», spiega Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas.

L’identikit della pubalgia

«Con il termine di pubalgia – evidenzia Volpi – si fa riferimento a un’affezione tipica degli sportivi, in cui il comune denominatore è il dolore». Il dolore è una “spia” che guida lo specialista verso la ricerca della causa.

«Parliamo di dolore nella zona addomo-pubo-adduttoria – continua Volpi – ma bisogna ricordare che le classificazioni e le cause della pubalgia sono tantissime, al punto che sono state identificate 70 diverse cause scatenanti».

Un rompicapo che, tuttavia, ha anche una soluzione. «Possiamo identificare le tre forme principali – aggiunge lo specialista –; la prima riguarda la parete addominale, la seconda coincide con l‘alterazione dell’osso del pube, più precisamente con un’artropatia pubica, la terza ha a che fare con i muscoli e i tendini adduttori e addominali».

 

Gli esami giusti per impostare la terapia anti-pubalgia

Fatta eccezione per la prima forma nella quale si possono registrare una debolezza della parete addominale o una microernia e della quale si occupa il chirurgo, negli altri casi di natura ortopedica la terapia è conservativa: niente bisturi, ma tanta fisioterapia, mirata e personalizzata, per eliminare il dolore velocemente. Importante è l’anamnesi sportiva, quella serie di operazioni diagnostiche che comprendono, come ricorda il medico, una visita approfondita per la valutazione clinica, con manovre dedicate per identificare le caratteristiche del dolore. Il secondo passaggio per dare alla pubalgia un volto è l’indagine strumentale:

  • Radiografia del bacino sia statica che dinamica
  • Flamingo views (proiezioni flamingo), la radiografia del bacino viene anche eseguita con il paziente poggiato su un solo piede
  • Risonanza magnetica, per lo studio e la valutazione dell’osso pubico
  • Ecografia dinamica (in piedi) della parete addominale.

 

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