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Baseball: sport da amare. Ma attenti alla spalla

21/06/2011

Un’attività che prende sempre più piede e che associa tecnica e corsa, ma che richiede precauzioni specifiche per legamenti e tendini.

Direttamente dagli Stati Uniti, il fascino del baseball ha conquistato migliaia di appassionati italiani, tra atleti e sostenitori. Uno sport che ha molto seguito, soprattutto nel Centro-nord, e che prende sempre più piede. Flavio Tavarnelli, 47 anni, gioca a baseball da quando ne aveva dieci. Dallo scorso anno milita nel Novara, nella Ibl (Italian baseball league, la serie A di questa disciplina), con una particolarità quasi unica: al suo fianco, nella stessa squadra, gioca il figlio 20enne, Riccardo. “Anche l’altro mio figlio, Andrea, 13 anni, gioca nelle giovanili – dice Flavio -, è una passione che ci accomuna da sempre, i miei figli sono cresciuti a pane e baseball. E i nostri weekend ruotano intorno allo sport”.
Flavio, “malato di baseball”, concilia da sempre lo sport, anche ad alto livello, con il lavoro. “Giocare con mio figlio in squadra è una grande soddisfazione e grazie a Riccardo e Andrea credo che rimarrò in questo mondo anche dopo che avrò smesso di gareggiare”, aggiunge. I motivi di tanto amore? “Si tratta di una disciplina non così vicina alla cultura sportiva italiana, con partite che possono durare oltre tre ore – conclude Flavio -. Ma è uno sport molto ricco, pieno di risvolti sempre nuovi. La meccanica del lancio, ad esempio, aiuta a prevenire i dolori articolari ed è una tecnica che si migliora negli anni”.

Il baseball è adatto a chiunque voglia fare attività motoria, anche se dal punto di vista fisico richiede alcune cautele. “È uno sport cosiddetto overhead, che costringe cioè il lanciatore e compiere un movimento che porta il braccio sopra la testa, un po’ come il tennis – spiega il dott. Leonardo Maradei, specialista di Chirurgia mininvasiva e di Ortopedia di spalla, gomito e piede in Humanitas -. Questo comporta un’intensa sollecitazione dei legamenti e dei tendini della spalla e può causare microlesioni, patologie o infiammazione da sovraccarico. Per non mettere troppo a rischio la spalla, i giocatori fanno allenamenti specifici, ma a volte è necessario correre ai ripari con una fisioterapia adeguata, il riposo e, nei casi più gravi, con la chirurgia. Tali problemi tipici del giocatore di baseball – sottolinea lo specialista – non sono troppo frequenti, occorre comunque fare attenzione. In generale però questo sport è completo, associa tecnica e corsa ed è molto buono per fare movimento”.

A cura della Redazione

Nella foto, Flavio Tavarnelli con la divisa del Novara

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