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Sport

Punta la freccia e mira al centro

06/05/2002

Il tiro con l’arco rientra certamente tra le discipline più consigliate a chi vuole abbinare al puro divertimento anche un certo benessere psicofisico. Ed è anche un modo intelligente di fare sport immersi nella natura. Si compone di diverse specialità, da quella classica basata sul tiro a un bersaglio (o targa), al tiro di campagna (dove le frecce vengono scagliate contro sagome tridimensionali di animali), al tiro a cavallo o sugli sci.
Per quanto riguarda il tiro al bersaglio classico, In Italia sono più o meno 15.000 gli iscritti a uno dei circa 500 club, sparsi su quasi tutto il territorio nazionale, che fanno capo alla Fitarco (Federazione Italiana Tiro con l’Arco).

Come cominciare
“Molto spesso il primo contatto con questo sport avviene in vacanza, soprattutto nei villaggi turistici, dove il tiro con l’arco è una delle offerte più gettonate”, sottolinea Roberto Chizzoli, presidente del Chizzoli Arcery Team di Crema, “ma si può anche cominciare per conto proprio, magari tirando contro un bersaglio sistemato nel giardino di casa. Comunque, per acquisire la tecnica migliore è sempre meglio iscriversi a uno dei corsi di avvicinamento che i vari club tengono regolarmente”. Apprendere i fondamentali di questo sport non è difficile: già dopo una decina di lezioni il principiante impara ad ottenere la padronanza degli arti superiori, ad affinare le sensazioni di equilibrio e ritmo, e a raggiungere l’allineamento tra la parte destra e sinistra del corpo: tutti fattori che determinano la precisione del tiro.

A che età si pratica
Il tiro con l’arco può essere praticato da tutti: di solito si comincia attorno ai 9/10 anni per non si smettere praticamente mai. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, in questa disciplina non occorrono particolari doti fisiche, come forza o vista perfetta. Per eseguire bene l’azione di tiro bastano volontà, pazienza e un buon equilibrio psichico.

A ciascuno il proprio arco
Naturalmente non esiste un modello unico per tutti i tiratori. A seconda dell’età e al sesso di appartenenza l’arco potrà variare nelle dimensioni (deve essere proporzionato sia all’altezza sia al peso di chi lo usa) e nel ‘libraggio’. Quest’ultimo indica lo sforzo necessario per tendere la corda e scoccare la freccia; si misura, appunto, in libbre e per consentire un tiro agevole deve adeguarsi alla forza dell’arciere.

Dove si pratica
Il contatto con l’ambiente e la natura è parte essenziale di questo sport. Perciò, durante la bella stagione il tiro con l’arco si pratica all’aria aperta. Le frecce vengono scagliate contro bersagli circolari e contrassegnati da cerchi concentrici di differente colore, posti a distanze diverse: generalmente 90, 70, 50 e 30 metri. Nel periodo invernale (ottobre-marzo), invece, si tira al chiuso, in palestra. In questo caso i bersagli sono collocati a una distanza inferiore: di solito 18-20 metri.

Quali vantaggi comporta per la salute
“Il tiro con l’arco è in grado di produrre grandi benefici dal punto di vista fisico e mentale”. Classico sport di destrezza, consente di sviluppare e tonificare la muscolatura (le fasce più sollecitate sono quelle della spalle, del petto, delle braccia e della schiena) e di migliorare le funzioni cardio-vascolari. A livello psicologico permette invece di acquisire autocontrollo e sicurezza in se stessi; inoltre favorisce la capacità di concentrazione. E’ utile, quindi, sia per i soggetti molto giovani, che abitualmente tendono a distrarsi facilmente e a tenere basso il livello di concentrazione nel tempo, sia per gli adulti che desiderano evadere da stress e tensioni quotidiane o che cercano un modo per contrastare attacchi d’ansia e depressione.

Attrezzatura e costi
L’attrezzatura standard è composta, oltre che dall’arco stesso (ne esistono di diversi tipi), dalle frecce (una volta in legno, oggi di grafite e carbonio), dalla faretra (contiene le frecce e si porta generalmente alla cintura), dal parabraccia (serve a proteggere l’avambraccio dallo sfregamento della corda) e dal paradita (utile per prevenire problemi alle dita impegnate nel tiro della corda). Per i primi approcci, l’investimento è abbordabile e si aggira, complessivamente, attorno ai 150 euro.

A cura di Claudio Buono

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