Ginecologia

Infezioni sessuali, sempre più diffuse fra gli under 25

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Adolescenti sempre più indisciplinati quando si parla di sesso sicuro. Le statistiche parlano chiaro e raccontano di un aumento della percentuale di under 25 che contrae almeno una volta nella vita un’infezione di tipo sessuale. Un giovane su 20 nel mondo ne contrae almeno una all’anno. Una ragazza su 10 in Italia ha preso almeno una volta la clamidia senza rendersene conto, mentre sale il numero di giovanissimi affetti da condilomi, herpes e vaginiti e altri tipi di infezioni che si trasmettono per via sessuale. Ne parliamo con il dottor Domenico Vitobello, ginecologo di Humanitas.

I numeri di una salute sessuale sempre più trascurata

Fare sesso non protetto con un numero significativo di partner aumenta il rischio di contagi, sterilità, tumori e HIV fra i giovani. Su almeno 340 milioni casi nuovi all’anno, un terzo interessa ragazzi e ragazze con meno di 25 anni di età. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) segnala che un adolescente su 20 ne contrae almeno una ogni anno. Secondo il Sistema di Sorveglianza delle Infezioni sessualmente trasmesse (IST) coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia dal 1991 al 2013 ci sono stati 103 mila nuovi casi e le segnalazioni sono aumentate particolarmente dal 2005 al 2013, con un incremento di oltre il 31% rispetto al periodo precedente. Fra le malattie più diffuse ci sono i condilomi ano-genitali (piccole verruche che si localizzano ai genitali), la sifilide, le cervico-vaginiti batteriche e l’herpes genitale.
Probabilmente il problema risiede nella poca conoscenza e nella scarsa informazione su questi temi così importanti da parte dei giovani.

Infezione da Papilloma virus umano

I condilomi sono provocati dal papilloma virus (HPV), infezione per cui oggi le ragazze di dodici anni vengono vaccinate perché può portare al carcinoma della cervice uterina alle donne e al carcinoma dell’ano agli uomini omosessuali.

L’infezione da Human Papilloma Virus (HPV) è molto frequente soprattutto nei giovani. Si calcola che circa l’80% della popolazione sessualmente attiva la contragga almeno una volta nella vita.
Si trasmette soprattutto attraverso i rapporti sessuali, ma per contrarre l’infezione può bastare un semplice contatto nell’area genitale.
In natura ne esistono oltre 120 tipi diversi, alcuni sono responsabili di lesioni benigne (ad esempio i condilomi), altri producono, invece, lesioni in grado di evolvere in tumore.
Ad oggi non vi sono cure, per tale motivo la ricerca si è focalizzata sulla individuazione di un vaccino che protegga dal contagio dei due ceppi più ad alto rischio oncogeno, avviando delle campagne di vaccinazione gratuita per le bambine dell’età di 12 anni.

Anche le altre malattie sessuali trasmesse possono avere gravi conseguenze per la salute: il virus della clamidia, per esempio, può risalire nell’apparato genitale femminile e arrivare a danneggiare quello riproduttivo. Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità in Italia una ragazza su dieci sotto i 25 anni è affetta da clamidia senza esserne consapevole. L’infezione, che con  il tempo riduce la sterilità perché provoca la chiusura delle tube, è inoltre diffusa anche fra gli uomini. Se trascurate, molte di queste infezioni, diventano anche una via di passaggio facilitata per il virus dell’Hiv, aumentando il rischio di contagio in modo esponenziale. La trasmissione delle infezioni sessuali si evita solo indossando sempre il preservativo, che va sempre e comunque usato in ogni rapporto sessuale di tipo occasionale.

 

Un numero verde a cui rivolgersi

Se si sospetta di essere stati contagiati o per qualsiasi dubbio sull’infezione da HIV e sulle infezioni sessualmente trasmesse è possibile rivolgersi agli esperti del Telefono Verde AIDS e IST 800 861 061. Il servizio è anonimo e gratuito ed è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 13.00 alle 18.00 e chiamando il numero si potrà parlare anche con un consulente in materia legale. In tutti i casi di infezione sessuale è importante rivolgersi al proprio medico curante o allo specialista per una visita medica approfondita che consenta di evitare complicazioni.