Vivere bene con il pancione è possibile. È però necessario mettere in atto alcune accortezze che sono possibili grazie ad una corretta informazione sulla gravidanza e sui cambiamenti a cui si va incontro in questo particolare periodo della vita di una donna e della coppia. Anche nei casi di pazienti cardiopatiche, la dolce attesa è un periodo che può essere affrontato senza i rischi di cui si parlava una volta. A patto che non si saltino controlli e terapie necessarie. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Patrizia Presbitero, cardiologa dell’Istituto Clinico Humanitas.
Un concepimento rapido e senza stress
Se il programma della coppia è quello di allargare la famiglia e di mettere un bebè in cantiere, la via migliore per ottenere questo risultato, favorendo un concepimento più rapido e senza stress è quella di monitorare il periodo fertile. Una coppia giovane e sana che cerca una gravidanza ha il 20% in più di probabilità di concepire a ogni ciclo se i rapporti avvengono nel periodo più fertile. Il periodo giusto in cui tentare sono le 24-72 ore successive all’ovulazione, che in media si verifica al 14° giorno del ciclo, cioè a due settimane dal primo giorno delle ultime mestruazioni.
Se però il ciclo dell’aspirante mamma non è regolare allora per identificare il giorno dell’ovulazione esistono metodi naturali che tengono conto della variazione della temperatura basale o delle caratteristiche del muco cervicale o anche piccoli computer che aiutano nel calcolo con il supporto di stick ormonali e test delle urine fai da te analoghi a quello di gravidanza. L’alternativa è chiedere al ginecologo di fare un monitoraggio ecografico delle ovaie.
Iodio, un minerale indispensabile alla tiroide in gravidanza
Nelle prime venti settimane di gravidanza la tiroide materna produce un ormone indispensabile per lo sviluppo del sistema nervoso del nascituro. Un’adeguata quantità di iodio, un minerale necessario per la produzione di ormone tiroideo, è quindi fondamentale e va assunto tramite l’alimentazione: lo iodio si trova nel pesce di mare, ma anche nella carne, nel latte e nelle uova e, in quantità minore, nei cereali. E’ bene anche usare sale da cucina iodato.
Gambe gonfie e mal di piedi vicino al termine
Soprattutto negli ultimi mesi, camminare può diventare un problema per le donne in attesa. Le ragioni sono diverse: l’aumento del peso corporeo che grava sulle estremità, il gonfiore agli arti inferiori dovuto a ritenzione idrica e la compressione dei vasi sanguigni del bacino, ma anche l’azione dell’ormone relaxina, che ha la funzione di rendere più elastiche le articolazioni per favorire la dilatazione del bacino e la predisposizione del canale del parto, non aiutano la deambulazione delle future mamme. Tutto ciò può provocare l’appiattimento della pianta del piede. È necessario quindi utilizzare calzature appropriate, comode, con la suola elastica, se necessario di una taglia in più rispetto a quella usata prima dell’attesa.
E in caso di cardiopatie della donna?
I progressi della medicina e i controlli più approfonditi che si possono fare oggi, negli ultimi 10 anni hanno aumentato in modo significativo il numero delle donne affette da cardiopatie che sono riuscite a portare a termine con successo una gravidanza. Lo dimostrano i dati raccolti dal 2007 a oggi dal Registry of Pregnancy and Cardiac Disease della Società Europea di Cardiologia.
“In Italia, circa l’1% delle mamme in attesa soffre o ha sofferto in passato di una cardiopatia”, ha fatto sapere la dottoressa Presbitero. “Per affrontare una gravidanza serena in queste condizioni è necessario valutare la situazione con il proprio specialista di riferimento prima del concepimento, adattare eventuali terapie farmacologiche in corso e concordare un programma di controlli da seguire con scrupolo”.
Il vaccino contro la pertosse nel 3° trimestre
Una regola valida anche se si ha già avuto in precedenza l’infezione è quella del vaccino contro la pertosse che deve essere somministrato nel terzo trimestre, con lo scopo di immunizzare non solo la donna ma anche di trasmettere gli anticorpi al nascituro, che in questo modo risulta protetto dal rischio di contagio nei primi mesi di vita, in attesa di ricevere direttamente la prima dose di vaccino esavalente, che contiene l’anti-pertosse, al compimento dei tre mesi.
Dopo la nascita
Il primo figlio e i cambiamenti che comporta, la stanchezza e la deprivazione di sonno possono essere di grande impatto sulla coppia. Ai futuri genitori può essere utile prepararsi fin dalla gravidanza alla nuova realtà che li attende, frequentando degli incontri specifici di sostegno e preparazione. Il corso pre-parto non sostituisce i vari momenti informativi che possono risultare utili alla coppia. Così come i momenti che la futura mamma decide di dedicare a se stessa, al proprio corpo che cambia e al proprio benessere.