Gravidanza

Il cervello del feto: c’è correlazione fra il suo sviluppo e l’insorgenza di alcune malattie

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Il cervello e le sue malattie: sembra che tutto “si decida” durante le prime settimane di gestazione, quando la corteccia cerebrale e l’organo così come sarà in età adulta inizia a formarsi. I neuroni si creano infatti durante la vita fetale dell’individuo. Ecco perché esiste un legame tra tutto quello che può succedere durante le prime fasi dello sviluppo della corteccia cerebrale del feto, e la possibile insorgenza di malattie neurologiche non soltanto caratteristiche dell’infanzia ma anche dell’età adulta. Proprio in questa direzione si muove la ricerca della dottoressa Simona Lodato, responsabile del Laboratorio di Neurosviluppo di Humanitas e ricercatrice di Humanitas University. Il laboratorio fa parte di Humanitas Neuro Center diretto dalla professoressa Michela MatteoliDirettore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR presso Humanitas.

 

Gli studi sul sistema nervoso e lo sviluppo dell’embrione

Il sistema nervoso presenta ancora diversi aspetti da capire e la ricerca continua, alla scoperta di meccanismi e collegamenti che portino risposte a interrogativi e strumenti di prevenzione e cura di patologie. Capire l’influenza di ciò che succede durante il primissimo periodo di formazione della corteccia cerebrale può offrire risposte sull’insorgenza di malattie nell’età adulta. Al centro del lavoro della dottoressa Lodato, responsabile del Laboratorio di Neurosviluppo di Humanitas e ricercatrice di Humanitas University, ci sono in particolare i neuroni eccitatori e inibitori che si formano durante lo sviluppo fetale e che, nella corteccia cerebrale umana, non vengono più sostituiti nel corso della vita adulta.

“L’obiettivo è capire come quello che succede nella fase di sviluppo dell’embrione e del primissimo periodo della vita postnatale possa influenzare la vita adulta – ha detto la dottoressa Lodato, recentemente selezionata quale membro del FENS-Kavli Network of Excellence -. La cosiddetta ‘connettomica’ è uno dei campi di futura esplorazione. Cerchiamo di capire come i neuroni si definiscano e come stabiliscano connessioni tra di loro”.

Una volta mappati i componenti cerebrali è fondamentale capire come si colleghino e come scelgano i propri partner funzionali. Uno sbilanciamento in questi circuiti rappresenta il substrato cellulare di alcune malattie come epilessia, schizofrenia e autismo.

Sarà possibile prevedere alcune patologie?

“Stiamo lavorando anche per capire cosa sia possibile fare per identificare queste patologie precocemente, nella speranza di individuare biomarcatori che ci guidino nella prevenzione e nell’implementazione di strategie terapeutiche precoci di numerose malattie dell’infanzia e non solo – ha aggiunto la specialista -. I biomarcatori sono una realtà in altri campi della biomedicina, ma sono meno disponibili per quanto riguarda i disturbi che colpiscono il cervello, un organo complesso e ancora in attiva esplorazione, nella cui comprensione e definizione giocano un ruolo chiave fattori quali la plasticità e la variabilità interpersonale”.

 

Una ricercatrice Humanitas nella FENS-Kavli Network of Excellence

La FENS-Kavli Network of Excellence (FKNE) è una rete di 50 neuroscienziati provenienti dalla maggior parte dei Paesi europei di cui fa parte anche la dottoressa Lodato. “Le attività in cui siamo coinvolti si rifanno a molteplici obiettivi – racconta la dottoressa – : promuovere lo scambio scientifico all’interno e al di fuori del Network; lavorare in ambiti di ricerca di base e applicata nel campo delle neuroscienze; diffondere una corretta informazione scientifica in senso ampio, ma con particolare attenzione agli sviluppi della ricerca nell’ambito delle neuroscienze; partecipare ai tavoli decisionali nazionali ed europei e contribuire alla stesura delle linee guida sulle tematiche fondamentali per la ricerca e per la sua realizzazione nei vari Paesi europei, come la stesura di nuovi programmi internazionali di finanziamento per la ricerca multidisciplinare e la definizione di criteri di eleggibilità dei richiedenti per consentire la partecipazione competitiva di giovani ricercatori. A tale scopo, ogni membro del Network è incaricato di instaurare rapporti con le figure istituzionali del proprio Paese, svolgendo un ruolo simile a quello di un ‘consulente’ scientifico esperto per quanto riguarda la diffusione delle tematiche legate alle neuroscienze, la promozione di programmi di formazione dei giovani e di iniziative di scambio tra i diversi Paesi europei”.