L’inquinamento si può combattere anche a tavola, con le proprie scelte alimentari. Se gli americani infatti rinunciassero ad uno dei tre hamburger di carne che, in media, mangiano ogni settimana, scegliendone uno a base vegetale, si potrebbero eliminare le emissioni di gas serra corrispondenti a 12 milioni di auto circolanti per un anno. A dirlo sono due ricercatori, vincitori del premio “Champions ambiente 2018”, che hanno lavorato a scomporre gli elementi di base della carne rossa in proteine, grassi, acqua e oligoelementi, per creare un sostituto abbastanza simile alla carne di manzo prodotto interamente dalle piante, con un costo ambientale molto più basso. Ne abbiamo parlato con i professionisti di Humanitas.
Combattere l’inquinamento a tavola
Produrre un hamburger a base esclusivamente vegetale ha richiesto ai ricercatori tra 75 e 99% in meno di acqua, circa il 95% in meno di terreno arabile e ha generato il 90% di emissioni di gas serra in meno di un hamburger di carne.
“Uno dei modi più distruttivi di lasciare la nostra impronta sul pianeta – sostiene James Lomax, responsabile del programma Sistemi alimentari sostenibili e agricoltura delle Nazioni Unite – è produrre carne da allevamenti intensivi‘. I dati indicano che se le mucche fossero una nazione sarebbero il terzo più importante emettitore di gas serra al mondo e che per produrre un hamburger di 150 grammi, sono necessari più di 1.600 litri d’acqua”.
Il piatto a più alto impatto ambientale
Hamburger e patatine fritte, oltre a non essere un piatto sano nonostante sia il più consumato nel mondo, è anche quello a più alto impatto ambientale. Secondo la Fao inoltre, la domanda di carne è in costante aumento. Si tratta dunque di pensare a come produrre e consumare carne con minore impatto ambientale. Secondo gli esperti della gestione sistemi alimentari sostenibili delle Nazioni Unite, per il benessere dell’uomo e del pianeta, è necessario, innanzitutto ridurre il consumo di carne proveniente da allevamenti intensivi.
I benefici per la salute di una dieta a base vegetale
“Rinunciare a un hamburger di carne non ha che effetti positivi per la salute.
Le medesime proteine possono essere ritrovate in legumi, cereali, frutta secca e semi oleosi, che non solo hanno un minor impatto ambientale rispetto alla carne rossa, ma anche un apporto nullo di colesterolo – hanno detto i professionisti di Humanitas -. In un paese, l’Italia, dove come negli Usa la prima causa di morte è la cardiopatia ischemica non può fare che bene rivedere le proprie priorità in merito a quali fonti proteiche mettere nel proprio piatto”.