È risaputo che, se mal conservato, il pesce crudo può causare un’intossicazione alimentare nota come “sindrome sgombroide”, ma più comunemente chiamata “mal di sushi” – spiega il dottor Stefano Ottolini, medico dell’unità di Medicina d’urgenza dell’ospedale Humanitas. – Saper riconoscere i sintomi con cui compare, spesso già dopo mezz’ora dell’ingestione del pesce e fino a 2 ore dal pasto, è importante per sapere cosa fare.
Mal di sushi, i sintomi più frequenti:
- crampi addominali
- nausea
- vomito
- diarrea
- rush cutaneo
- prurito
oltre a:
- mal di testa
- bruciore oculare
- difficoltà respiratorie.
In caso siano presenti questi sintomi:
- rivolgersi al Pronto Soccorso
- riferire cosa si è mangiato e dove: queste informazioni facilitano la diagnosi di sindrome sgombroide
I sintomi possono essere trattati con farmaci antistaminici e il malessere rientra generalmente nell’arco delle 24 ore.
Per prevenire l’intossicazione alimentare da pesce crudo, è raccomandabile:
- rivolgersi a ristoranti di cui ci si fida, dove si è già mangiato prima
- evitare di consumare pesce acquistato da rivenditori e venditori ambulanti che potrebbero non aver rispettato le norme di sicurezza alimentare
- se si consuma pesce in scatola, verificare sempre la data di preparazione e scadenza, evitando di acquistare confezioni che presentano ammaccature o segni di cattiva conservazione e stoccaggio.