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Alimentazione

Insetti, larve, alghe commestibili: il cibo del futuro?

02/11/2015

Insetti e larve presto sulle tavole degli europei? La prospettiva non sembra molto lontana: il Parlamento europeo ha infatti approvato le nuove regole sul commercio di insetti, larve, vermi ma anche alghe e funghi: sarà più facile per i loro produttori immettere sul mercato comunitario questi alimenti.

Si chiama “novel food”, una categoria di alimenti che include sia quei cibi frutto dell’innovazione, prodotti con nuovi processi o nuove tecnologie, ma anche alimenti consumati regolarmente in altre parti del mondo e che invece non fanno parte della tradizione alimentare europea. La loro regolamentazione risale a prima del 1997. Con le nuove norme i produttori dovranno chiedere l’autorizzazione solo alla Commissione europea e non ai singoli Paesi. Tuttavia prima dell’approvazione definitiva serve un ulteriore passaggio: il sì del Consiglio dei ministri dell’Unione europea.

Nel mondo 2 miliardi di persone mangiano insetti

Secondo l’Ipiff, la piattaforma internazionale dei produttori di insetti, nel mondo sono circa 19mila le specie di insetti che diventano cibo per due miliardi di persone in diverse parti del mondo, dall’America Latina al Sud Est asiatico all’Africa Centrale. Una prova del consumo per l’uomo di insetti è stata data da Expo 2015. Pochi giorni fa infatti c’è stata una degustazione a base di grilli mentre nel padiglione del Belgio si è potuto assaggiare una crema spalmabile e una pasta integrale contenenti percentuali di larve.

Nel corso di un evento coordinato dal Cnr, e ospitato a Expo, si è parlato di cibo sostenibile e alimentazione del futuro. Meduse, microalghe e insetti potrebbero garantire l’approvvigionamento di una popolazione mondiale in continua crescita. Sono tutti esempi di cibi ricchi di proteine; alcune microalghe ad esempio potrebbero essere usate “per realizzare alimenti nutraceutici come pane, pasta e prodotti caseari, in particolare per anziani, bambini, sportivi e vegani”, ha detto un’esperta del Cnr.

(Per approfondire leggi qui: Expo, Future Food District: il supermercato del futuro)

L’Efsa, l’Autorità europea per la Sicurezza alimentare ha di recente diffuso un parere in cui sottolinea come dal consumo di insetti nutriti con mangimi certificati non derivino particolari rischi per la salute dell’uomo: “La potenziale insorgenza di pericoli microbiologici è prevedibilmente simile a quella associata ad altre fonti di proteine non trasformate”, hanno detto i suoi rappresentanti.

Insetti, larve e vermi: è veramente il cibo del futuro?

Si tratta di alimenti che potrebbero servire per confezionare, ad esempio, barrette energetiche o alimenti nutraceutici visto il loro alto apporto proteico? «Pare proprio di sì, gli insetti entreranno a far parte della piramide alimentare, nel ripiano dove troviamo adesso carne, pesce, uova ecc.», risponde la dottoressa Monica Giuffrè, nutrizionista della Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas.

«Sono una buona fonte di ferro, di vitamine e di fibra ma principalmente sono ricchi di proteine. Ad esempio 100g di cavallette o grilli apportano circa 20 g di proteine, gli scarafaggi anche 30 g per 100g. Esistono già negli Usa barrette iperproteiche preparate con frutta secca e grilli ridotti in farina. In altri paesi sono mangiati comunemente sia come piatto dolce che salato».

(Per approfondire leggi qui: Sport, integratori di proteine per aumentare la massa muscolare)

Insetti e larve come fonte proteica per i mangimi alimentari

Per quanto riguarda l’Italia insetti, vermi e larve potrebbero finire più nei mangimi alimentari che sulle tavole dei consumatori. Le tradizioni alimentari e il gusto degli italiani potrebbero ostacolare la diffusione di prodotti del genere? «Assolutamente sì. È già da un po’ di tempo che le aziende alimentari sono alla ricerca di fonti alimentari ricche di proteine di alto valore biologico».

 

«Gli insetti sono animali invertebrati numerosissimi e molto diffusi nel mondo quindi largamente e facilmente reperibili per essere commercializzati. Io per prima sono molto scettica – conclude la specialista – ma dobbiamo immaginare che saranno selezionati insetti commestibili, poi trattati adeguatamente e trasformati in farine, creme o liquidi per essere successivamente impiegate nella produzione di alimenti simili a quelli che mangiamo comunemente».

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