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Alimentazione, italiani bocciati: per il 20% i carboidrati sono verdura

14/09/2015

In alimentazione gli italiani devono studiare di più. Magari sono più preparati nella pratica, ma nella teoria fanno fatica: 2 su 10 pensano che i carboidrati sono un tipo di verdura mentre più del 70% non sa qual è il numero giusto di pasti in una giornata. Il ritratto emerge da uno studio condotto in occasione di “Feed your Mind!”, il percorso espositivo realizzato da Nestlé nel Padiglione della Svizzera a Expo 2015.

Il sondaggio è stato condotto su circa 1.200 persone tra 20 e 60 anni. Su quali aspetti gli italiani sono più impreparati? Il 34% degli intervistati fa confusione tra calorie e grassi, solo il 24% sa bene che la giusta composizione dei nutrienti necessari in un pasto è 40% carboidrati, 15% proteine, 5% lipidi, 30% insalata e altre verdure, 10% di frutta e 3 bicchieri d’acqua.

A dare le giuste risposte è la dottoressa Monica Giuffrè, nutrizionista della Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas. Più di 8 italiani su 10 non sa quale sia il numero ideale di pasti al giorno. «L’ideale sarebbe 5 pasti di cui tre principali e due spuntini».

Cosa sono i carboidrati? Per il 21% sono un tipo di verdura mentre per il 17% sono i dolci. Li qualifica esattamente soltanto il 41% degli italiani. E il metabolismo? Per il 34% è una vera e propria “malattia che spinge a mangiare”; solo il 23% conosce la giusta definizione.

Cosa si intende per carboidrati e per metabolismo?

«I carboidrati sono semplicemente gli zuccheri. Si differenziano in semplici, cioè quelli della frutta o dello zucchero che aggiungiamo al caffè, e in complessi, cioè quelli contenuti in pasta, pane, pizza, ecc. Sono la fonte principale di energia per il nostro corpo, come il carburante per l’auto».

(Per approfondire leggi qui: Meno carboidrati di bassa qualità per dimagrire)

«Il metabolismo è l’insieme dell’energia utilizzata nelle reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo per svolgere tutte le funzioni vitali come, ad esempio, il battito cardiaco, la respirazione, la circolazione, la filtrazione renale. Dunque il metabolismo è l’energia che consumiamo. Questa deriva dall’assimilazione e dalla digestione delle sostanze che ingeriamo con l’alimentazione. Più mangiamo maggiore è la quantità di energia che introduciamo, ma se il cibo è troppo il nostro organismo lo trasforma in riserva cioè in tessuto adiposo e quindi aumentiamo di peso. Se invece vogliamo dimagrire dovremmo ridurre l’energia che introduciamo, mangiando meno così il corpo per funzionare deve attingere alle riserve energetiche cioè il grasso che si accumula su fianchi, addome, cosce ecc. Oppure, per perdere peso, possiamo accelerare il metabolismo ossia aumentare il dispendio energetico ad esempio incrementando l’attività fisica».

(Per approfondire leggi qui: Metabolismo e dimagrimento: quale legame?)

Per il 28% degli italiani le calorie sono grassi

E cosa sono le calorie? Per il 28% sono i grassi contenuti nel cibo mentre per il 19% è l’insieme delle vitamine. La giusta definizione è nota al 35% del campione: cosa sono le calorie? «È l’unità di misura dell’energia che ci viene fornita dai cibi che ingeriamo. Le calorie derivano dalla composizione di ogni singolo alimento che solitamente è composto da carboidrati, proteine e grassi. Facciamo un esempio: un panino con il prosciutto crudo apporta all’incirca 400 Kcal. Vuol dire che, digerito e trasformato, fornisce una certa quantità di energia proveniente dai carboidrati del pane, dalle proteine e dai grassi del prosciutto. Ricordiamo che 1 g di carboidrati e proteine forniscono 4 calorie mentre 1 g di grassi ne fornisce 7».

(Per approfondire leggi qui: Dieta, proteine e carboidrati in giuste quantità)

Non solo scarsa conoscenza, ma anche abitudini scorrette. Per le diete il 64% degli italiani preferisce i consigli degli amici alle indicazioni degli esperti, mentre quasi 1 su 2 si affida al “fai da te”.

Cosa si può fare per accrescere la conoscenza degli italiani su alimentazione e nutrizione?

«Bisognerebbe cominciare a scuola con corsi di educazione alimentare che coinvolgono i bambini ma anche i genitori. Intendo corsi non solo teorici ma soprattutto pratici che possano stimolare la vista, l’odore, il sapore».

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