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Alimentazione

Calcoli renali, quanto conta l’alimentazione e l’idratazione estiva

22/11/2011

La partita dei calcoli, la cui frequenza aumenta fisiologicamente nella stagione calda, si gioca nei mesi invernali. A tavola.

La frequenza dei calcoli renali d’estate aumenta. E’ un dato di fatto, complice la disidratazione tipica della stagione. Ma le cose peggiorano, se durante l’inverno l’alimentazione seguita è stata scorretta o si hanno accumulato chili di troppo, come accade ormai in tutti i Paesi occidentali dove, infatti, l’incidenza dei calcoli è in costante crescita. Ed è inutile puntare il dito contro il calcio, ritenuto ancora e falsamente il responsabile numero uno. Sotto accusa, invece, cloruro di sodio (sale) e proteine. Ne parliamo con Guido Giusti, responsabile dello Stone Center in Humanitas.

Dottor Giusti, l’alimentazione invernale può essere responsabile dei calcoli renali che si formano in estate?

“Può esserlo nel senso che durante i mesi invernali si segue spesso una alimentazione ricca di cloruro di sodio (sale) e proteine (carne, formaggi stagionati, legumi). Anche le cosiddette sodas, cioè le bibite gassate come la cola, i tè, caffè, cioccolato, verdure a foglia larga, frutta secca e succhi di frutta sono da limitare. Il problema è che tutti questi alimenti contengono acido urico, ossalato e fosfati che precipitano e si aggregano al calcio formando il calcolo a meno che non siano abbastanza diluiti nell’urina. Il segreto, quindi, è di cercare di essere sufficientemente idratati“.

Il calcio, invece, è stato assolto?

“Sì, ma rimane un luogo comune duro a morire. Ridurre il calcio nelle diete non fa diminuire la frequenza dei calcoli renali. L’ipotesi è stata sconfessata anche recentemente da uno studio dell’Università di Parma pubblicato sul New England Journal of Medicine. E, anzi, al contrario, una dieta povera di calcio ne fa aumentare il rischio. Insomma è da preferire una alimentazione con un apporto ampio di calcio (1.200 milligrammi al giorno) e un ridotto quantitativo di sale e di proteine animali, rispetto a una dieta con basso contenuto di calcio. Anche l’alcol, spesso sotto accusa, ha, in realtà, poco a che fare con la formazione dei calcoli“.

Qual è la dieta indicata?

La dieta mediterranea. E, poi, bere tanto per idratarsi. Sia d’estate sia d’inverno sia quando si svolge attività fisica. La sudorazione estiva e tipica dell’attività fisica, infatti, fa perdere liquidi che devono essere reintegrati adeguatamente. In questo modo le sostanze presenti nelle urine e responsabili della formazione dei calcoli vengono maggiormente diluite e sono minori le possibilità che precipitino e si aggreghino formando il calcolo. Un trucco per capire se si è sufficientemente idratati è osservare le proprie urine: se sono giallo pallido sono perfette, se sono giallo scuro o marroni è meglio bere di più”. Continua a leggere

A cura di Lucrezia Zaccaria

 

 

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