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Alimentazione

Una ciliegia tira l’altra

18/05/2005

Dissetante, ricca di fibre e flavonoidi, che contrastano i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare. Ecco tutte le virtù della ciliegia.

Le ciliegie sono piccoli frutti caratteristici della stagione primaverile, dalla forma rotonda, dal sapore dolce e dal colore rosso-violaceo, che portano allegria per la loro particolare forma. Sono il frutto di un albero della famiglia delle rosacee, la stessa delle rose, originario dell’Asia minore e portato in Italia da Lucullo. Per questo, la ciliegia viene definito frutto luculliano, di grande golosità. Esistono due specie di alberi, il ciliegio dolce e il ciliegio acido: dal primo derivano circa cento varietà differenti che producono ciliegie che dividiamo in due grandi categorie: le ‘tenerine e le duracine o duroni. Le prime sono a polpa tenera, di colore rosso scuro con un succo che può essere colorato, di colore chiaro o incolore. Le seconde hanno dimensioni maggiori e polpa soda, sono di colore rosso scuro o nero con polpa rossa oppure di colore rosso chiaro con polpa rosacea o giallastra. Una delle principali virtù della ciliegia è che è ricca di flavonoidi, favolosi contro i radicali liberi. Vediamo quali sono le sue proprietà con l’équipe di dietisti di Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Quali sono le proprietà delle ciliegie?
“La ciliegia è ricca di flavonoidi, sostanze molto utili contro i radicali liberi e, quindi, contro l’invecchiamento precoce dell’organismo. Risulta essere molto dissetante, soprattutto la varietà più aspra, ed è indicata nella cura di artriti, ateriosclerosi, disturbi renali e gotta. Inoltre, contiene buone quantità di fibre, di potassio, calcio, fosforo e vitamine A e C, ma anche B e PP. Il frutto fresco, consumato a digiuno (25 ciliegie al giorno più acqua a volontà), serve a depurare e a disintossicare l’organismo grazie alla presenza di polifenoli, ottimi in caso di stipsi e contro lo stress grazie all’equilibrio tra acidi e sali minerali (per esempio l’acido malico favorisce la digestione degli zuccheri e l’attività del fegato). La polpa della ciliegia, poi, è un rivitalizzante della pelle del viso e si può usare per questo scopo o sotto forma di maschera o seguendo per un periodo una cura alimentare con questo frutto. E’ anche molto conosciuta la ‘cura della ciliegia’, che viene proposta per lenire disturbi articolari dovuti ad un eccesso di acido urico (gotta). Le ciliegie, poi, vengono utilizzate come antidolorifici grazie alla presenza di antociani (sali, di solito cloruri) che oltre a dare la colorazione rosso-arancio rendono queste golosità simili all’aspirina, ma senza gli effetti collaterali tipici di questo medicinale. Uno studio americano assicura che riducono gli attacchi di cuore e le malattie cardiovascolari. La ciliegia, infine, è anche un ottimo tonico, diuretico, lassativo e ha un ruolo anticarie grazie ad alcuni elementi presenti nella buccia. E’ molto importante anche nelle diete dimagranti e per il controllo del peso perché è ricca di fibre solubili che nello stomaco si impregnano d’acqua come spugne e determinano una distensione delle pareti gastriche procurando uno stimolo di sazietà. Inoltre, le ciliegie si possono mangiare molto velocemente (una tira l’altra) e comodamente per questo sono molto utili negli spuntini o quando si ha voglia di sgranocchiare qualcosa senza che si possono assumere troppe calorie”.

Sono indicate a tutti?
“La ciliegia è sconsigliata alle persone che devono seguire una dieta povera di fibre”.

Come capire quando è matura?
“A differenza di altri frutti, le ciliegie non proseguono la maturazione dopo il raccolto, per cui è necessario acquistarle quando sono ben mature e controllare che non ci siano tracce di muffa, che siano sode, e che non presentino ammaccature o parti annerite. La buccia non deve avere macchie e screpolature e il colore deve risultare brillante e uniforme. Inoltre, è bene ricordare che le ciliege migliori sono quelle con la polpa soda che in frigorifero conservano più a lungo il sapore e la carica di vitamine. E’ bene conservarle in un luogo fresco e poco umido, ma sempre in un sacchetto di carta e mai nella plastica. Essendo molto sensibili al freddo è bene non conservarle a temperature troppo basse. In ogni caso è meglio mangiarle entro pochi giorni, sciacquandole prima sotto un getto d’acqua corrente”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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