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Alimentazione

Natale e Capodanno, a tavola con giudizio

20/12/2002

C’è chi comincia con la sera della Vigilia (o anche prima). E poi prosegue con il pranzo di Natale, quello di Santo Stefano… fino a Capodanno e poi la Befana. Con in mezzo un’abbondanza di avanzi e doni golosi, che spesso fanno durare il “grande banchetto” anche più di una settimana. Impossibile tirarsi indietro. Anche perché sarebbe assurdo imporre proibizioni, considerato che il Natale capita una volta all’anno!, o prescrivere diete per non ingrassare. Si possono però seguire alcuni suggerimenti dal punto di vista nutrizionale, perché, anche in questi giorni, l’alimentazione mantenga uno standard abbastanza corretto, si tenga lontano il rischio di indigestioni, si evitino vere e proprie “pugnalate” allo stomaco. Per questo motivo ci siamo rivolti a Manuela Pastore, dietista di Humanitas.

Cosa consiglia tra un cenone e l’altro, non solo per evitare di ingrassare, ma soprattutto per mantenere sano ed efficiente l’apparato digestivo?
“Nei giorni precedenti e successivi ai pranzi delle feste sarebbe opportuno concentrarsi su tre obiettivi: evitare eccessi senza però saltare i pasti, cosa altrettanto pericolosa; aiutare l’organismo a metabolizzare tutto e ad eliminare le scorie bevendo acqua e assumendo verdure e legumi; muoversi di più”.

Nella pratica, in che modo?
“Resistendo o ottimizzando il consumo degli avanzi che rischiano di prolungare per una settimana il “superconsumo” natalizio, con maggiori danni. Per esempio, il panettone della sera prima è buonissimo e fa meno danni se gustato come prima colazione piuttosto che a fine pasto, specialmente se è la cena, quando l’organismo consuma meno e rischia di accumulare di più. Se oggi ci si concede un pezzo di torrone nel pieno del pomeriggio, il cioccolato è meglio lasciarlo per il giorno dopo. È bene cercare di evitare la frutta secca così ricca di calorie e preferire la frutta fresca a fine pasto o come spuntino: aiuterà a introdurre acqua, minerali e fibra che saziano e migliorano la funzionalità dell’intestino. Proprio per quest’organo, messo a dura prova da pasti ricchi di grassi e zuccheri semplici, è consigliabile consumare in abbondanza verdura, cotta o cruda, sotto forma di contorno o di passato, di minestrone o zuppa: aiutano a far funzionare l’intestino ripulendo l’organismo. Fondamentale, poi, è bere, bere e bere ancora tanta acqua, meglio se naturale: aiuta la funzionalità renale e depura. Un ottimo consiglio è di preparare a fine pasto tisane digestive, magari contenenti semi di finocchio, che aiutano a ridurre la fermentazione. Infine, appena possibile, è opportuno fare movimento: basta una camminata per smaltire qualche caloria di troppo e permettere all’organismo di funzionare in modo più efficiente”.

Quali cibi non dovrebbero mai mancare nel menù, anche se natalizio?
“Verdure cotte o crude, perché contengono fibre che rallentano l’assorbimento dei grassi e degli zuccheri assimilati durante il pasto”.

Ci sono abbinamenti a cui stare particolarmente attenti?
“Non esistono abbinamenti giusti o sbagliati, ma alimenti che, sommati nello stesso pasto, aumentano l’apporto di grassi e pertanto contribuiscono a rallentare e affaticare ulteriormente la digestione. In particolare: la frutta secca (grassi) al posto della frutta fresca (acqua e fibra), la mostarda o l’insalata russa al posto della verdura e della frutta fresca, le salse, il paté ecc”.

L’accostamento tipico di Capodanno, cotechino o zampone con lenticchie, è una tradizione nata solo dai piaceri della gola o ha in sé una giustificazione dal punto di vista nutrizionale?
“La fibra di legumi (lenticchie) aiuta a rallentare l’assorbimento dei grassi dello zampone o cotechino. L’apporto calorico, però, è comunque notevole, considerando anche che lo si consuma a mezzanotte dopo il cenone!!!”

I bimbi possono brindare? E come si può rendergli il pranzo più leggero e gradito?
“L’organismo dei piccoli, e, in particolare, il fegato, non è assolutamente pronto a metabolizzare sostanza a base alcolica. Sì alle bibite, tenendo presente che i succhi di frutta, ricchi di calorie, possono saziarli prima che mangino alimenti più sani. Se l’organismo di un adulto fa fatica a smaltire fritti, grassi, salse e dolci, quello di un bimbo è ancora più immaturo. Perfetti per i piccoli sono i ravioli o i primi piatti; per i più grandicelli va bene un po’ di tutto ma in porzioni ridotte, soprattutto per fritti e salse. Per tutti: mai far mancare le verdure”.

E gli anziani?
“Hanno un metabolismo più lento e un gusto aumentato per i sapori dolci, nei quali tendono ad esagerare. Qualche limitazione (non punitiva) soprattutto sulle porzioni, può evitargli inutili affaticamenti digestivi”.

A cura di Francesca Blasi

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