Stai leggendo Maurizio Tommasini: vi parlo del mal di vino

Alimentazione

Maurizio Tommasini: vi parlo del mal di vino

05/05/2004

Un bicchiere di vino a pasto. Punto. Nient’altro. Niente alcolici, niente bicchiere della staffa. Sarebbe più che sufficiente per scongiurare l’insorgere di un’elevata percentuale di malattie epatiche. Perché, purtroppo, in Italia le malattie del fegato rappresentano una delle principali cause di morte. Questo dato allarmante è stato battuto dalle agenzie alcuni giorni fa e successivamente riportato da alcuni quotidiani: secondo l’Istat nel 2000 sono morti 22.876 italiani, di cui 11.297 per cirrosi epatica e altre malattie del fegato; 10.144 per tumori maligni e 1.435 per epatite virale. Ne abbiamo preso spunto per parlarne con il dottor Maurizio Tommasini, Responsabile di Medicina Generale e Epatologia, presso l’Istituto Clinico Humanitas.

Dottor Tommasini, è tutto vero?
“Purtroppo è vero: in Italia la mortalità per causa “epatica” è elevata e molto sottostimata perché spesso la malattia del fegato non viene riconosciuta come causa prima di un decesso che viene invece attribuito ad altra patologia. Ad esempio la malattia cardiovascolare è riportata come la più importante causa di morte nel nostro paese, quando molto spesso questa patologia risulta essere solo l’evento terminale di altre malattie tra cui quelle epatiche. Anche alla seconda causa di morte in Italia, il cancro, il fegato porta un contributo non indifferente essendo il carcinoma epatico la quinta neoplasia più frequente”.

Quali sono le cause che possono danneggiare il fegato?
“Si possono elencare i virus epatitici, l’abuso di alcol, alcune malattie metaboliche (per esempio dislipidemia e diabete), alcune malattie ereditarie, alcuni difetti del sistema immunitario e mi fermo qui perché un elenco accurato sarebbe molto lungo. Il fegato benché sia un organo dove avvengono la maggior parte dei processi metabolici è un organo che mantiene la stessa efficienza nel corso della vita, paradossalmente se ben usato non invecchia con l’avanzare dell’età. Purtroppo, può subire dei danni, talvolta irreparabili”.

Chi subisce l’aggressione di queste malattie, sta male?
“Direi di no, perché la maggioranza delle malattie croniche del fegato per anni possono rimanere asintomatiche – il paziente non sa di averle perché non avverte alcun disturbo e quando compaiono i sintomi la malattia è sempre in fase avanzata”.

Cos’è la cirrosi epatica?
“Definiamo cirrosi lo stadio avanzato di tutte le epatiti (epatite = infiammazione al fegato) di qualunque causa. La cirrosi è caratterizzata dalla presenza di setti di fibrosi (simili alle cicatrici che vediamo sulla cute dopo una ferita) che circoscrivono dei noduli nei quali sono racchiusi gli epatociti e le altre strutture che permettono al fegato di funzionare. Tanto più la cirrosi è avanzata tanto più si perde funzione del fegato. Se poi in questi noduli è ancora presente attività infiammatoria, la cirrosi diviene condizione di rischio per lo sviluppo di cancro del fegato. Più del 90% dei carcinomi epatici nasce in fegato cirrotico. Il rischio per un paziente cirrotico di sviluppare cancro è del 3% anno circa.”.

Cosa succedeva con le vecchie diagnosi? E’ vero che la cirrosi è sempre una malattia fatale?
“Alcuni anni fa, alla diagnosi di cirrosi avanzata corrispondeva la morte del paziente nel breve termine: c’era cioè un rapporto uno ad uno, di qui nasceva la cattiva “fama” delle malattie epatiche. Ora il miglioramento delle cure mediche e delle stesse diagnosi hanno fatto sì che la cirrosi non sia più la malattia fatale della tradizione popolare. La prevenzione e la terapia delle malattie virali epatiche, il moderato consumo di alcol, corretti stili di vita associati alla diagnosi precoce sono i punti cardine della lotta alle malattie del fegato. Si potrebbe coniare lo slogan: non aggiungere al tuo fegato malato un’altra malattia di fegato. Quando invece la malattia epatica è avanzata ed il paziente rientra nei criteri di trapiantabilità, la sostituzione del fegato è la cura più efficace.

Il fumo fa male anche al fegato?
“Si, oggi vi sono chiare evidenze che il fumo di sigaretta sia nocivo anche per il fegato. E’ anche doveroso però ricordare che il sovrappeso, i farmaci (tra cui le erbe medicinali) e molte sostanze chimiche possono ledere questo organo. Risulta molto difficile invece definire se le diverse noxae sono in grado di interagire per provocare danno.

Cos’è necessario fare per una corretta prevenzione?
“Innanzitutto sarebbe opportuno non esagerare con l’alcol, non esporsi al rischio di malattie infettive e fare le dovute vaccinazioni. E non abusare con i farmaci.”

Al giorno d’oggi, le trasfusioni di sangue sono sicure?
“Sì, il sangue è sicuro; ma l’uso della trasfusione deve essere praticato solo se indispensabile, perché il rischio zero non esiste. L’infezione da virus epatitici può avvenire molto più facilmente attraverso l’uso di materiale infetto – tatuaggi, strumenti medici non monouso o mal disinfettati, scambio di siringhe tra tossicodipendenti, ecc…- oppure attraverso microferite come quelle provocate dal piercing in grado di aprire una porta ai virus”.

A cura di Raffaele Sala

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita