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Alimentazione

Dolcificanti per tutti i palati

28/10/2003

In realtà si chiama saccarosio ed è composto da una molecola di glucosio ed una di fruttosio, lo zucchero è la sostanza che viene normalmente utilizzata per dolcificare le bevande o per preparare dolciumi. Il suo potere calorico è di 4 kcal ogni grammo. Accanto allo zucchero, sono nati dolcificanti alternativi per consentire ai diabetici, che non possono utilizzare il saccarosio, di non rinunciare al sapore dolce. Negli ultimi anni vengono utilizzati sempre più anche da tutti coloro che hanno problemi di sovrappeso.

Cosa sono i dolcificanti
Come sottolinea la dottoressa Manuela Pastore, dietista di Humanitas, “Sono sostanze molto diverse, naturali o di sintesi, alcuni nutritivi in quanto hanno calorie altri non nutritivi in quanto totalmente acalorici, tutti in generale hanno un potere dolcificante molto superiore allo zucchero pertanto se ne utilizza una quantità inferiore”.

Ma esistono diversi tipi di dolcificanti come la saccarina, il fruttosio, l’aspartame. Ognuno con caratteristiche specifiche.
“Il più antico e noto dolcificante – spiega la dottoressa Pastore – è la saccarina, una sostanza di sintesi totalmente priva di calorie con un potere dolcificante 500 volte superiore allo zucchero. Più recente è l’aspartame costituito da due aminoacidi naturali, l’acido aspartico e la fenilalanina, ha lo stesso potere calorico del saccarosio ma dolcifica 200 volte di più pertanto se ne utilizza una quantità modestissima, ininfluente con computo calorico giornaliero. Il fruttosio è uno zucchero naturale contenuto per esempio nella frutta, contiene 4 kcal ogni grammo ma dolcifica il doppio rispetto allo zucchero”.
Un altro dolcificante sintetico è l’acesulfame K, “totalmente privo di calorie e con un potere dolcificante 200 volte maggiore rispetto allo zucchero, ha il vantaggio di non possedere retrogusto amaro tipico della saccarina. Altre sostanze utilizzate sono i polioli, xilitolo e sorbitolo, molto utilizzati in caramelle e gomme da masticare o dentifrici. Attenzione a non eccedere per il loro potere lassativo”.

Hanno effetti collaterali? quali? chi deve evitare di utilizzarli?
“Un tema molto discusso parlando di dolcificanti è il loro possibile effetto dannoso per l’organismo. A tutela dei consumatori è stata definita la Dose Giornaliera Accettabile (ADI) per ogni dolcificante. L’ADI rappresenta quindi un limite di sicurezza e fornisce la quantità di prodotto utilizzabile per chilogrammo di peso corporeo che una persona può assumere quotidianamente per tutta la vita.”

In caso di gravidanza e allattamento
“In alcune situazioni quali gravidanza, allattamento e primi 3 anni di vita occorre una particolare cautela anche nel caso di dolcificanti per i quali non sono state evidenziate particolari controindicazioni (es. aspartame).

Esistono poi alcune controindicazioni specifiche per dolcificante. E’ il caso dell’aspartame che non deve essere utilizzato in presenza di una rara malattia genetica che si chiama fenilchetonuria o del fruttosio controindicato in caso di intolleranza ereditaria al fruttosio.

Lo zucchero è sempre da preferire?
Non è proibito utilizzare lo zucchero a chi ha problemi di sovrappeso o per chi vuole mantenere la linea, dipende dalla quantità giornaliera utilizzata. Uno o due cucchiaini di zucchero al giorno non fanno certo aumentare di peso ma quando si ha l’abitudine di dolcificare molto le bevande e se ne prendono diverse nell’arco delle 24 ore le cose cambiano.

Chi deve o può usare i dolcificanti (diabetici, diete ipocaloriche…) anche per lunghi periodi di tempo o ad esempio solo nell’ambito di una dieta?
“Sono consigliati sicuramente alle persone che soffrono di diabete, ipertrigliceridemia (elevati valori di trigliceridi nel sangue) ed eventualmente obesità. Chi segue una dieta ipocalorica, comunque, è meglio che si abitui a utilizzare lo zucchero in minime quantità come buona norma da proseguire anche quando è stato ottenuto il calo di peso desiderato”.

A cura di Marco Renato Menga

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