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Alimentazione

Arriva la pillola antiobesità

10/04/2007

Per combattere l’obesità ora basta una pillola. Lo promettono i ricercatori dell’Istituto per i materiali compositi e biomedici del Consiglio nazionale delle ricerche di Napoli che hanno messo a punto e sperimentato con successo un idrogelo in grado di assorbire fino ad un litro di acqua. Grazie al finanziamento del Miur e all’investimento di Quantica e di State Street, l’idrogelo superassorbente verrà prodotto in forma di polvere da alloggiare all’interno di capsule da ingerire prima dei pasti, seguite da due bicchieri d’acqua.
Abbiamo parlato di questa pillola con il dott. Alessandro Giovanelli, responsabile della Sezione di Chirurgia Bariatrica di Humanitas Gavazzeni.

Che cos’è l’idrogelo esattamente?
“Si tratta di una sostanza in grado di assorbire fino ad un litro d’acqua per grammo di materiale secco, naturalmente stiamo parlando di materiale altamente idrofilo capace di assimilare notevoli quantità di liquido. Questo gel va ingerito sottoforma di capsula prima dei pasti e a seguire necessita di assunzione di liquidi, come ad esempio un semplice bicchiere d’acqua. I liquidi ingeriti vengono assorbiti dalla molecola stessa che, aumentando di volume, crea un senso di sazietà grazie ad un meccanismo denominato tecnicamente bulking agent. Il materiale coinvolto in questo processo viene poi espulso in modo del tutto naturale seguendo il decorso degli alimenti”.

Che cosa distingue questa sostanza da un farmaco?
“L’idrogelo non viene assimilato, non contiene principi attivi che interferiscono con il nostro organismo, ma si limita a creare senso di sazietà senza apporto nutrizionale né interazioni metaboliche nei processi nutrizionali. È una molecola di ricerca italiana (CNR di Napoli) ed è in fase di sperimentazione clinica della durata di 12 mesi presso il Policlinico Gemelli, non è ancora stabilita la data di commercializzazione”.

Quali sono i meccanismi che frenano l’assunzione eccessiva di alimenti?
“I principali meccanismi per placare l’appetito e controllare il peso sono ascrivibili a diversi principi. Si può aumentare il senso di sazietà attraverso farmaci o sostanze, come ad esempio l’idrogelo, che aumentano il volume degli alimenti assunti. Un altro metodo è quello di diminuire il senso di fame a livello mentale; esistono farmaci che interferiscono con i centri neurologici ottenendo l’effetto voluto. Infine si può impedire l’assimilazione a livello intestinale di alcune parti degli alimenti di cui ci cibiamo: anche in questo caso vi sono sostanze che intervengono sul meccanismo di eliminazione selettiva degli alimenti e che ci permettono di non assorbire alcuni elementi nutrizionali dannosi, come i grassi in eccesso.
Non soltanto i farmaci sfruttano questi meccanismi per permettere a chi ne fa uso di ottenere una linea più snella. Questi principi infatti sono alla base di alcuni tra i più importanti interventi di chirurgia bariatrica”.

Qual è la sua opinione sull’idrogelo o, come più volgarmente viene chiamato, sul gel anti-obesità?
“È indubbiamente un contributo importante nella lotta all’obesità ed è una interessante ‘versione evoluta’ di altre sostanze inerti, come le fibre o la cellulosa, che sono altamente idrofile pur non raggiungendo i valori dell’idrogelo (1 grammo per un litro). Nel caso un paziente, insieme allo specialista, decida di utilizzarlo come metodo per perdere peso deve fare attenzione da un punto di vista nutrizionale. Assumere una quantità inferiore di cibo, in ragione di un aumento del volume, non è di per sé sufficiente per raggiungere un buono stato di forma. Bisogna assicurarsi che la propria condotta alimentare non sia soltanto ipocalorica, ma soprattutto bilanciata da un punto di vista nutrizionale”.

Grazie a questa sostanza si può dire risolto il problema della perdita di peso anche nel lungo periodo?
“Molti metodi, e tra questi anche l’utilizzo dell’idrogelo, sono utili nell’ottenere un calo di peso, ma il loro utilizzo diventa più complesso sul lungo periodo per il mantenimento di calo ponderale. Per ciò che riguarda i farmaci vi sono a volte effetti collaterali che intervengono e ne sconsigliano un uso prolungato, a volte è il paziente stesso che non è costante nell’assunzione del farmaco riducendone così i risultati. Anche l’utilizzo di questo nuovo strumento di controllo della fame può dare buoni risultati ma dovrebbe essere inserito in un programma terapeutico di più ampio respiro. L’obesità, infatti, è il frutto non solo di fattori clinico-fisici, ma anche psico-comportamentali ed emotivi. Qualsiasi strumento terapeutico va supportato da un adeguato percorso rieducativo, volto a modificare lo stile di vita del paziente. Anche l’idrogelo non deve essere considerato di per sé sufficiente a risolvere il problema. A maggior ragione quando si affrontano situazioni di obesità patologica o di superobesità”.

A cura di Marco Parisi

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