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Alimentazione

La dieta ideale? Passa per la lotta al colesterolo

03/06/2008

Arrivano dalla Nutrition Foundation of Italy (NFI o Centro studi dell’alimentazione) i consigli più aggiornati per una dieta a regola d’arte. La dieta ideale, infatti, è quella che tiene sotto controllo il colesterolo per proteggere la salute di cuore e arterie. Oggi l’attenzione ai livelli di colesterolo nel sangue è molto più elevata di un tempo e la soglia oltre la quale si è considerati a rischio si è abbassata. Il risultato è che il colesterolo alto è un problema molto attuale. Diventa fondamentale, quindi, individuare precocemente le situazioni a rischio e, soprattutto, intervenire in modo efficace. A partire dalla tavola, che ne è la fonte principale. La Nutrition Foundation of Italy, insieme ai principali esperti nazionali, delle società scientifiche e delle istituzioni, ha messo a punto un documento di consenso con le strategie più utili per tenere a bada il colesterolo con l’alimentazione: poco burro e formaggi grassi, pesce e olio con regolarità, fibre tutti i giorni, carboidrati con moderazione (ma non devono mancare), mousse e dolci quasi da dimenticare e soia come aiuto in più. Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Sabrina Oggionni, dietista dell’Ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo.

Dott.ssa, innanzitutto il colesterolo proviene dall’alimentazione?
“Il colesterolo appartiene alla famiglia dei grassi ed è prodotto in gran parte dall’organismo stesso (soprattutto dal fegato), ma viene introdotto anche con l’alimentazione mangiando alimenti grassi di origine animale come i formaggi. Il colesterolo ha una sua funzione nell’organismo, perché è uno dei componenti delle cellule dei tessuti ed è utilizzato per la produzione di alcuni ormoni, come il cortisolo, e della vitamina D. Un suo eccesso, però, è dannoso per la salute, in particolare se la quantità elevata è il colesterolo LDL, quello ‘cattivo’, che si deposita all’interno dei vasi sanguigni restringendoli e favorendo la formazione della placca aterosclerotica. C’è, poi, quello ‘buono’, l’HDL, che, invece, impedisce la formazione delle placche e ne facilita la dissoluzione”.

Dunque, poco burro e formaggi grassi e pesce e olio con regolarità?
“L’apporto di grassi saturi (burro, strutto, formaggi, fegato, cervella, tuorlo delle uova, carni grasse, salumi e crostacei) non dovrebbe essere elevato. Questi, infatti, sono ricchi di colesterolo. È meglio, quindi, preferire i formaggi magri, ma anche di questi non eccedere nella frequenza: non devono essere consumati più di due, tre volte alla settimana. Infatti, non si deve superare i 300 milligrammi al giorno di questo grasso. I grassi polinsaturi e monoinsaturi, invece, come quelli di pesce e olio, contribuiscono alla riduzione del colesterolo LDL. In Italia, però, spesso sono assunti in modo insufficiente. Si trovano nel pesce azzurro, nel salmone e negli oli vegetali (di oliva, mais e soia) che vanno consumati, quindi, con regolarità: gli oli tutti i giorni (senza eccedere nelle quantità) e il pesce almeno due volte alla settimana”.

Le fibre sono essenziali nella dieta?
“Un buon apporto di fibre tutti i giorni (25-30 grammi) può ridurre il colesterolo ‘cattivo’. Le fibre più efficaci sono quelle solubili (in grado di inglobare parte del colesterolo ingerito ed evitarne il suo assorbimento) contenute in frutta, verdura e legumi. Alimenti, quindi, che andrebbero mangiati tutti i giorni. Inoltre, i legumi abbinati ai cereali possono sostituire adeguatamente le proteine di origine animale senza dare nessun apporto in colesterolo (sostanza presente negli alimenti di origine animale). I fitosteroli (colesterolo vegetale), infine, possono dare un valido aiuto in più nell’abbassare il livello di colesterolo ‘cattivo’. Si possono trovare nei prodotti arricchiti di fitosteroli vegetali e in parte nell’olio di mais”.

Mousse e dolcetti sono da dimenticare?
“Creme, mousse, torte e pasticcini hanno un indice glicemico e un contenuto di grassi e colesterolo (derivanti dal burro e dalle uova) elevato. Un alto indice glicemico post prandiale fa aumentare i livelli di trigliceridi e riduce il colesterolo ‘buono’, quindi risulta importante controllare i livelli di glicemia consumando con grande moderazione dolci e zuccheri. I carboidrati complessi, invece, in particolare la pasta al dente, i legumi, e i cereali, soprattutto integrali, hanno un basso indice glicemico e diversi studi hanno dimostrato che il consumo di carboidrati a basso indice glicemico aiuta a controllare i livelli dei trigliceridi e del colesterolo nel sangue. E oggi si sa anche che un corretto e moderato consumo di alcol può ridurre il rischio di infarto e ictus: gli uomini possono bere fino a 40 grammi di alcol al giorno (corrispondono a circa 2 bicchieri di vino al giorno), mentre le donne la metà”.

A cura di Lucrezia Zaccaria

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