Anche se da Oltreoceano arrivano sempre più spesso diete dai nomi inusuali, seguite ciecamente dalle star di Hollywood (basta pensare a quella del cavernicolo che secondo il gossip sarebbe la preferita di Robert De Niro), gli esperti non si stancano di parlare di dieta mediterranea come di quella più corretta e salutare.
D’altro canto, però, i nutrizionisti di casa nostra ci mettono sull’avviso dicendoci che ormai l’alimentazione mediterranea in Italia è solo un ricordo, tanto che il numero delle persone in sovrappeso o obese è in continuo aumento.
Ma se non basta cucinare all’italiana per mangiare in modo sano, cosa si intende davvero per dieta mediterranea? Quando si parla di dieta mediterranea si tende a pensare esclusivamente a piatti preparati nelle zone che si affacciano sul Mediterraneo (Italia del sud, Creta, e la maggior parte della Grecia). Così basterebbero qualche foglia di basilico, un po’ di salsa di pomodoro, origano e capperi per seguire una dieta mediterranea. “In realtà non è proprio così”, spiegano i dietisti di Humanitas Gavazzenidi Bergamo, “perché la vera dieta mediterranea si basa sull’utilizzo di cereali, frutta, verdura, legumi, olio d’oliva per condire e vino, tutti prodotti naturali, genuini, semplici, che derivano da una cucina povera”.
Inoltre questo tipo di alimentazione propone prodotti di stagione, che vengono consumati solo nel momento in cui viene esaltato il loro valore alimentare ed organolettico, dando origine ad uno stile di alimentazione gratificante per il palato ed allo stesso tempo nutrizionalmente equilibrato.
Gli alimenti tipici della tradizione mediterranea sono adatti a formare, grazie alla loro facile combinazione, “piatti unici”, capaci cioè di fornire da soli l’apporto nutritivo del “primo” e del “secondo“, sostituendoli egregiamente in un’unica portata: pasta e fagioli, spezzatino con patate e pizza sono solo alcuni degli esempi possibili. Se a questi piatti si fa seguire una porzione di verdura fresca e di frutta, si può realizzare un pasto completo ed equilibrato.
Spesso però alcuni alimenti tipicamente mediterranei, come il pane e la pasta vengono colpevolizzati perché accusati di fare ingrassare. “Come in tutte le cose bisogna usare il buon senso e non esagerare con le quantità. Pasta e pane vanno benissimo: ma se si mangiano porzioni troppo abbondanti si rischia davvero di ingrassare. Così come se si usa troppo olio per condire le verdure. L’ideale è mangiare un po’ di tutto senza strafare con la quantità”.
Se si impara a mangiare nel modo giusto (sempre, e non solo quando si vuole dimagrire!), dando più spazio a frutta, verdura, cereali e pesce riducendo i grassi di origine animale, i vantaggi non sono pochi. La dieta mediterranea, infatti, è fondamentale per la salute del cuore perché apporta grassi insaturi che aiutano a tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue.
Le fibre di cui è ricca questa alimentazione permettono inoltre di ritardare l’assorbimento degli zuccheri, migliorando la salute di chi soffre di diabete.
La dieta mediterranea consente poi di ridurre il rischio obesità perché sazia apportando meno calorie e meno grassi rispetto ad altri tipi di alimentazione.
Infine la frutta e la verdura contengono sostanze antiossidanti in grado di proteggere dai tumori del colon, del seno, del polmone e delle ovaie.
E il tutto accompagnato da un gusto decisamente piacevole e che soddisfa anche i palati più esigenti.
CIBI SI E CIBI NO
Ecco quali sono i cibi da consumare con moderazione e quelli da portare in tavola liberamente secondo la ALT, Associazione per la Lotta alla Trombosi.
CATEGORIA DI ALIMENTI | DA CONSUMARE A PIACERE | DA CONSUMARE CON MODERAZIONE | DA CONSUMARE RARAMENTE |
CEREALI | pane integrale, pasta e riso integrali, pane secco | pasta e riso bianchi | croissant, brioche |
LATTICINI | latte scremato, formaggi molto magri (ad esempio fiocchi di latte), yogurt magro | latte parzialmente scremato, formaggi con pochi grassi (camembert, edam, feta, ricotta), yogurt a basso contenuto di grassi | latte intero, latte condensato, panna, formaggi grassi (ad esempio Brie) e yogurt interi |
ZUPPE | consommés, zuppe vegetali | tutte le altre zuppe escluse quelle a base di panna | zuppe a base di panna |
PESCE | tutto il pesce bianco (grigliato, bollito, affumicato) | pesce fritto in olio | uova di pesce, pesce fritto in oli non conosciuti |
FRUTTI DI MARE | ostriche e capesante | cozze, aragosta, scampi, gamberi, gamberetti, calamari | Non ci sono frutti di mare da consumare raramente |
CARNE | tacchino, pollo, vitello, cacciagione, coniglio, agnello giovane, manzo molto magro, prosciutto, salsicce di pollo e vitello, fegato (un paio di volte al mese) |
oca, anatra, salsicce, salami, paté, pelle di pollo | Non ci sono tipi di carne da consumare raramente |
GRASSI | Non ci sono grassi da consumare con moderazione | Burro, lardo, sugo dell’arrosto, olio di palma, margarina dura, grassi idrogenati | |
FRUTTA E VERDURA | tutta la verdura fresca e surgelata, legumi (fagioli, fagioli essiccati, lenticchie, ceci), mais, patate bollite, tutta la frutta fresca o secca, frutta in scatola senza zucchero |
patate arrosto e fritte | verdura o riso fritti in oli non conosciuti, verdura sotto sale |
PRODOTTI DA FORNO, DOLCI, PASTICCERIA | sorbetti, gelatine, budini a base di latte scremato, macedonia, meringhe | paste dolci, biscotti preparati con margarina o oli insaturi, marzapane | paste e torte confezionate, biscotti, snack, gelati, salse a base di panna o burro, cioccolata, caramelle, barrette al cocco |
FRUTTA SECCA | noci, mandorle, castagne | anacardi, noccioline, pistacchi, noci brasiliane | cocco, noccioline salate |
BEVANDE | tè, caffè istantaneo o filtrato, acqua | bevande alcoliche, cioccolata magra in tazza | cioccolata in tazza, Irish coffee, bibite, caffè |
Di Silvia Rosselli