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Alimentazione

Vizi e virtù di una tazzina di caffè

22/10/2001

Assoluzione per il caffè: non rappresenta una minaccia per la salute. A dimostrarlo sono stati i risultati di numerosi studi che hanno smontato tutte le false accuse e chiarito i dubbi. Via libera al caffè allora? “Sì, ma a patto di non esagerare,” spiega Manuela Pastore, dietista di Humanitas. “Tre tazzine al giorno, per chi sta bene, sono la dose ideale per garantirsi da questa bevanda solo i benefici.”

Colesterolo
Il caffè non aumenta i livelli di colesterolo nel sangue, come per anni in molti hanno sostenuto. A farlo credere è stata la nota ricerca “Tromsoe Hearth Study” che aveva evidenziato su 14.500 norvegesi un collegamento tra consumo del caffè e aumento del colesterolo. Questo studio è stato però condotto nei Paesi nordici dove il caffè viene bollito senza filtrazione. Ed è questo procedimento a essere responsabile dell’aumento del colesterolo, perché causa il passaggio nella tazza di due sostanze, il cafeolo e il cafestolo, che fanno parte della frazione lipidica del caffè. Questi problemi invece non ci sono con l’espresso, in quanto il filtro trattiene gran parte di queste due sostanze. “Chi soffre di ipercolesterolemia può bere tre tazze di caffè espresso al giorno,” aggiunge Manuela Pastore. “Questo perché il colesterolo è un grasso che si trova solo negli alimenti di origine animale e non in quelli di origine vegetale come il caffè per l’appunto. E’ vero che contiene dei grassi, ma la percentuale che è contenuta in una tazzina è così minima da non alzare i livelli di colesterolo nel sangue.”

Malattie del cuore
Buone nuove anche per chi soffre di malattie cardiovascolari: il rischio non aumenta tra i bevitori di caffè. Per dimostrarlo sono stati condotti numerosi studi, tra cui anche uno italiano dell’ospedale Sacco e dell’Istituto geriatrico Redaelli di Milano, che ha valutato l’effetto della caffeina sul sistema cardiocircolatorio e in particolare sulla pressione arteriosa e sulla frequenza dei battiti cardiaci. E’ vero che dopo aver bevuto una tazza di caffè si registra un aumento dei valori della pressione, ma si tratta di un effetto di breve durata: questa azione può diventare positiva nel caso del caffè di fine pasto, in quanto contrasta il calo della pressione che si verifica normalmente durante la digestione.

Gravidanza
Due-tre tazzine di espresso al giorno sono permesse anche durante la “dolce attesa”. Perché bere caffè in gravidanza non altera il buon andamento dei nove mesi di attesa e non provoca disturbi al bambino. Lo hanno stabilito i ricercatori inglesi con uno studio condotto su 12208 donne in dolce attesa e pubblicato sulla rivista New England Journal Medicine. Infatti pur avendo bevuto caffè, tutte le future mamme hanno portato a termine la loro gravidanza nei tempi stabiliti. E neppure i neonati ne hanno risentito: erano tutti in buona salute e con un peso alla nascita nella norma.

A cura di Cinzia Testa

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