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Alimentazione

A tavola d’inverno: ecco la dieta antinfluenza

16/12/2002

L’inverno porta con sé raffreddori, malesseri, influenza e, come se non bastasse, anche temperature rigide. Ecco il menu ideale per combattere il freddo e i malanni stagionali.

Questa stagione si presenta con l’aggravante di temperature particolarmente rigide, dal Nord al Sud. Quali le conseguenze più immediate per la salute del nostro organismo? E come affrontarle a tavola? La parola al professor Giorgio Calabrese, docente di scienze dell’alimentazione all’Università Cattolica di Piacenza.

Professore, cosa succede quando le temperature si abbassano?

“In conseguenza del freddo i virus caricano a ‘mille’ le loro batterie, affilano le loro armi costringendo migliaia di persone a rimanere a letto con sintomi evidenti come febbre, tosse, dolori muscolari spesso tremendi. Ciò impedisce lo svolgimento delle consuete attività lavorative, isolando dal contesto sociale. La netta sensazione è di sentirsi come autentici rottami”.

Qual è un modello di alimentazione per combattere il freddo e garantire un po’ più di calore?
“Se volessimo seguire alla lettera i suggerimenti degli esperti gastronomi, legati alle tante tradizioni regionali, bisognerebbe puntare su alcuni rimedi come il vin brulè, il latte e miele, le minestrine calde, il punch. Rimedi che potranno essere salutari nell’immediato ma che non si rivelano sempre definitivamente risolutivi dei malanni stagionali legati al freddo”.

Possono avere una valenza salutare?
“Certamente. Il vin brulè è un vino che viene riscaldato, quasi cotto, per poter esaltare i componenti alcolici e non alcolici, i quali però non sempre sono migliorativi della qualità della vita. L’alcol, infatti, evapora e ciò che rimane, il complesso idroalcolico, diventa una sostanza poco digeribile. Perciò è bene non esagerare con il vin brulé, soprattutto se ci si trova in località montane a festeggiare sagre paesane sulla neve. Berne troppo, però potrebbe provocare fastidiose gastriti che potrebbero perdurare anche quando finirà l’influenza. Attenzione perciò a non abusare di sostanze alcoliche, molto in voga d’inverno, come whiskey, cognac, amari, grappe e altri distillati”.

Si dice che bere una bella tazza di latte caldo con due cucchiai di miele possa tenere lontana la tosse e proteggere dai raffreddori…
“Questa è invece una credenza popolare che trova validi riscontri scientifici. Anche in questo caso ci sono pro e contro. L’accoppiata latte e miele è ottima perché si introducono nell’apparato digerente due alimenti di grande importanza nutrizionale, anche presi singolarmente. Se accoppiati sono un buon cocktail nutrizionale, tranne quando si esagera o se si è malati di diabete e si hanno problemi di corretto smaltimento degli zuccheri nel sangue. Perché? Ci sono troppi zuccheri semplici nel latte – vedi il lattosio – ma anche nel miele, dove si trova glucosio e fruttosio. Questa combinazione si risolve in una minore presenza di neutrofili e linfociti nel sangue, che sono i difensori dalle malattie infettive contagiose come il raffreddore o l’influenza . Ci si trova, cioè, di fronte ad una situazione di minore produzione di anticorpi, preziosissimi per proteggerci dalle infezioni stagionali”.

Allora come rimediare? C’è qualche alimento veramente sicuro a nostra disposizione?
“Latte e miele sono ottimi, se addizionati a sostanze antiossidanti come i carotenoidi contenuti nei centrifugati di carote: questi, grazie al beta-carotene, stimolano una azione anticorpale più imponente.
I carotenoidi svolgono funzioni protettive sul timo, che si trova sotto la tiroide: si tratta di una ghiandola che, se funziona regolarmente, produce molti linfociti T, detti anche “Killer”. E’ una reazione a catena altamente positiva per la risposta immunitaria perché i linfociti T abbattono tutti gli agenti infiammatori e infettivi. Nel frattempo il timo secerne anche tre sostanze ormonali: timopoietina, timosina e “fattore timico del siero”.

Quali requisiti devono possedere i principali alimenti da introdurre nell’organismo, sia per prevenire le malattie da raffreddamento sia per curarle?
“Debbono essere ricchi di beta-carotene, un precursore della vitamina A: perciò si possono mangiare a volontà carote, zucca, patate, pomodori, spinaci, carciofi, barbabietole rosse, broccoli, cime di rapa. Ma è importante anche introdurre tanta vitamina C: scegliere agrumi, pomodori, kiwi, ananas, frutti di bosco, broccoli, cavolfiori, prezzemolo, peperoni. E ancora non si deve tralasciare la preziosa vitamina E contenuta nel germe di grano, nella mandorle, nelle nocciole e in abbondanza nelle patate, nei semi di girasole secchi, nell’olio extravergine di oliva e nell’olio di semi”.

MENU’ ANTIFREDDO
Ecco uno schema di alimentazione ideale per una giornata di grande freddo o anche per combattere l’influenza.
Colazione: succo di arancia, uvetta, yogurt magro bianco.
Spuntino alle 10 circa: un kiwi.
Pranzo: succo di mirtilli, pane integrale, broccoli, mozzarella.
Merenda alle 17: un succo di arance spremute.
Cena: insalata di spinaci e pomodori con semi di girasole; pollo e peperoni alle spezie, carote al vapore, riso integrale e macedonia di frutta.

A cura di Umberto Gambino

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