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Alimentazione

Dieta d’autunno e cibi di stagione

04/12/2001

Gli alimenti di stagione sono di regola da preferire per una corretta alimentazione. Quali scegliere? Che valore nutritivo sono in grado di apportare?

Com’è l’autunno dal punto di vista alimentare? Triste, per molti, abituati alla ricchezza di sapori caratteristica dell’estate e convinti che in autunno la tavola non possa essere appetitosa. Niente di più sbagliato. Anche questa stagione offre alimenti gustosi, saporiti e ricchi dal punto di vista nutritivo. La dietista di Humanitas Manuela Pastore ne propone tre: quelli che in particolare vanno bene anche per chi in questo periodo sta seguendo una dieta e ha bisogno di più “sprint”.

Arance e mandarini
“A dare una marcia in più a questi agrumi – spiega Manuela Pastore – è la vitamina C. Tanto che bastano uno o due frutti al giorno per assicurarsi il fabbisogno giornaliero di questa sostanza antiossidante più che mai utile in questa stagione poiché aiuta a mantenere efficiente il sistema immunitario. Prova ne è che alcune cellule del sistema immunitario contengono livelli sorprendentemente elevati di vitamina C che vengono interamente utilizzati durante l’attivazione delle difese immunitarie. Ma attenzione: per assumere ogni giorno la dose ottimale di vitamina C è bene ricordarsi che è molto “delicata”. Viene distrutta dal calore, dalla luce, dal lavaggio troppo prolungato e si perde rapidamente se la frutta viene lasciata all’aria tagliata a pezzi o spremuta. Altro pregio degli agrumi sono le fibre alimentari poco digeribili contenute nell’involucro degli spicchi. Stimolano la funzionalità intestinale e il senso di sazietà.”.

I funghi
“Nella nostra gastronomia – prosegue la dietologa di Humanitas – i funghi hanno un posto d’onore. A ben ragione, perché hanno due grandi pregi: un contenuto calorico bassissimo e per contro un elevato contenuto di fibra alimentare. Per quanto riguarda le calorie, ne forniscono non più di 20-22 per 100 grammi di prodotto fresco per l’elevato contenuto di acqua, ben 88 per cento. La loro capacità di saziare è dovuta invece al contenuto di fibra, 2.5-5 per cento a seconda delle varietà. Contengono poi proteine in un quantitativo più alto di qualunque altro ortaggio, dal 3 al 6 per cento a seconda delle specie. Via libera allora a boleti, finferli, russole, chiodini, ovoli e mazze di tamburo che possono comparire anche sulla tavola di chi tiene d’occhio la bilancia. A patto però di non consumarli fritti o con intingoli che ne aumentano il potere calorico”.

I legumi
Fagioli, lenticchie, ceci, soia, sono tra gli alimenti più trascurati. Eppure tutti i legumi hanno un elevato contenuto di proteine complementari a quelle dei cereali. Rappresentano dunque un ottima alternativa proteica nella dieta settimanale, al posto della carne o del pesce. Sono anche poveri in grassi e con un buon potere energetico per il loro contenuto in carboidrati complessi. La soia poi ha una proprietà in più rispetto agli altri legumi: si differenzia nettamente dagli altri per l’elevato tenore di lipidi. Unico problema: tutti i legumi hanno un elevato contenuto di fibra che viene attaccata e fermentata dalla flora batterica, con la produzione di gas. Sono quindi controindicati a chi soffre di colite o di meteorismo.

A cura della Redazione

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