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Alimentazione

Alcol e guida: mix letale

23/10/2006

Le cronache dell’ultimo fine settimana, con cinque ragazzi morti nel novarese in un incidente dopo una serata in birreria, riportano in primo piano i pericoli dell’alcol per chi si mette alla guida. Anche la legge Finanziaria 2007 contiene due misure restrittive riguardo al consumo di alcolici che hanno lo scopo di prevenire gli incidenti stradali: il divieto di vendita ai minori di 18 anni e quello di vendita e somministrazione nelle stazioni di servizio delle autostrade, 24 ore su 24.
Vediamo con l’aiuto del dott. Maurizio Tommasini, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Generale ed Epatologia di Humanitas, perché il consumo di alcol associato alla guida può rivelarsi molto pericoloso. Addirittura mortale.

Alcol e guida
“La legge in vigore prende in considerazione la capacità di svolgere attività di guida in modo tale da non essere di danno né a se stessi né al prossimo. Questa normativa quindi non considera gli effetti dell’alcol sull’organismo del bevitore, se non nel momento in cui l’assunzione di bevande alcoliche ha effetti sull’attenzione e sui riflessi di chi guida. Viene misurato l’alcol circolante nel sangue (attraverso un prelievo che misura l’alcolemia) o presente nel respiro (tramite la prova del palloncino) e non la quantità di alcol assunta. Quindi questa misurazione è strettamente legata alla velocità di metabolizzare l’alcol del singolo soggetto, che abbiamo già visto essere diversa per uomini e donne e dipendente da fattori individuali.
Se prendiamo come riferimento un uomo sano di 75 chili, la velocità di metabolismo dell’alcol è di 0,1 grammo per chilogrammo/ora. Quindi questo uomo di 75 chili metabolizza in un’ora 7,5 grammi di alcol, che corrispondono circa a un bicchiere di vino. Questo meccanismo, però, a un certo punto rallenta: dopo due bicchieri il tempo di metabolizzazione dell’alcol aumenta.
Con 0,2 grammi di alcol nel sangue (alcolemia) il 20% delle persone presenta i riflessi rallentati.
A 0,3 inizia a mancare il senso della profondità (si misurano quindi meno le distanze).
A 0,4 si avvertono disturbi in condizioni di cambiamento di luce.
Tutte le sensazioni citate sono difficilmente percepibili dal soggetto, che si sente e si presenta del tutto normale.
A 0,5 dal 25 al 70% dei soggetti ha delle difficoltà di diverso tipo.
Sopra questi valori si presentano sintomi maggiori, senza peraltro rientrare nell’ubriachezza evidente, che si ha con circa 1,7 grammi di alcolemia.
Questi valori sono importanti non solo per chi si mette alla guida di un veicolo, ma ad esempio anche per chi pratica sport pericolosi o svolge lavori di precisione o in cui il calo dell’attenzione potrebbe comportare dei pericoli o per chi utilizza la bicicletta per muoversi.
Le leggi che impediscono e puniscono la guida dopo aver assunto alcol sono diffuse in tutto il mondo e presentano gradi diversi di severità. Si va ad esempio da alcuni Paesi scandinavi, dove è permesso guidare solo quando il tasso alcolico è pari a zero, agli Stati Uniti, dove la guida in stato di ebbrezza è un reato penalmente perseguibile e comporta il processo immediato. E’ quindi importante verificare sempre la normativa dei paesi che si visitano. In Italia ci si può mettere alla guida di un veicolo se il tasso di alcol del sangue o nel respiro non supera i 0,5 grammi”.

Alcol e farmaci
Ma anche assumere farmaci insieme a bevande alcoliche può essere molto rischioso. “E’ risaputo che l’alcol modifica il metabolismo dei farmaci – spiega ancora il dottor Tommasini – per cui si deve sempre evitare di assumere un medicinale contemporaneamente a una bevanda alcolica. L’alcol può potenziare gli effetti tossici di alcuni farmaci, ridurne gli effetti farmacologici o aumentarne le reazioni collaterali avverse. Un recente studio del GIFA (Gruppo di studio italiano di farmacoepidemiologia nell’anziano) della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria ha evidenziato che anche l’uso moderato di alcol può interferire con i farmaci, aumentando del 24% il rischio di reazioni avverse. L’assunzione cronica di alcol provoca un aumento progressivo dell’attività degli enzimi del fegato, che così smaltiscono i farmaci più rapidamente e ne diminuiscono l’efficacia terapeutica. In altri casi (assunzione moderata in bevitori leggeri o assunzione acuta in alcolisti) provoca invece un sovradosaggio di sostanze farmacologiche e una conseguente tossicità.
L’interferenza tra farmaci e alcol è dunque molto pericolosa e va sempre evitata. Attenzione in particolare all’abbinamento di alcol e farmaci quando ci si mette alla guida di un veicolo. Per alcuni farmaci questo discorso vale anche qualora si beva alcol a distanza di qualche ora dall’assunzione del medicinale, per altri gli alcolici vanno evitati durante tutto il trattamento.
E’ bene leggere sempre molto attentamente il “bugiardino” per evitare, come abbiamo detto, pericolose interferenze, poiché anche farmaci molto comuni e utilizzati frequentemente possono riservare spiacevoli sorprese se abbinati agli alcolici.
Vi è poi un altro aspetto del problema legato ai farmaci: chi abusa di alcol e soffre del cosiddetto mal di testa post bevuta abusa anche di farmaci. Quindi l’assunzione impropria di alcol comporta spesso anche un consumo improprio di farmaci, in particolare antinfiammatori e antidolorifici. Altri farmaci spesso assunti dai bevitori sono quelli per indurre il sonno, poiché spesso questi soggetti presentano un’alterazione del ritmo sonno-veglia. L’alcol infatti induce una sonnolenza immediata, ma disturba il sonno nel corso della notte, per cui a lungo termine può provocare l’insonnia”.

A cura di Elena Villa

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