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Benessere

Mindfulness, più efficace nelle donne che negli uomini?

01/06/2017

La mindfulness funzionerebbe meglio nelle donne che negli uomini? È l’ipotesi di un team di ricercatori della Brown University. Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Humanitas.

La mindfulness è un tipo di meditazione nata negli Stati Uniti negli anni 70. Questo tipo di tecniche è stato impiegate anche in ambito clinico attraverso i cosiddetti interventi basati sulla mindfulness per il trattamento delle ricadute depressive ma anche per alcuni aspetti dei disturbi d’ansia o delle dipendenze, per citarne alcuni. L’obiettivo alla base di questo stile di meditazione è quello di imparare a pensare in modo diverso, concentrandosi sul “qui e ora” in maniera più consapevole e, soprattutto, con atteggiamento non giudicante. La mindfulness non è confinata all’ambito clinico ma viene utilizzata anche in popolazioni non cliniche per aumentare la consapevolezza di sé, di regolare le proprie emozioni o di rispondere allo stress.

Mindfulness per gestire le emozioni

In uno studio apparso su Frontiers in Psychology il team ha pubblicato il resoconto dell’esito di un corso di mindfulness tenuto nel proprio ateneo. Al corso hanno partecipato 41 studenti universitari di genere maschile e 36 di genere femminile; nelle 12 settimane, per un’ora tre volte a settimana, gli studenti hanno preso parte a un laboratorio di meditazione. L’ipotesi di partenza è che, visto che il training mindfulness ha effetto sulla capacità di gestire le emozioni, questo dovrebbe avere un effetto differenziale in base alle strategie di regolazione delle emozioni adottate dal soggetto e quindi avere effetti diversi tra uomini e donne considerando le loro diverse strategie di regolazione emotiva.

All’inizio e alla fine del corso gli studenti hanno risposto a una serie di questionari. I parametri di valutazione erano una scala per misurare la qualità degli affetti nel momento presente; una scala della mindfulness per misurare le capacità di introspezione e una scala per misurare l’accettazione di sé.

I ricercatori hanno visto che la mindfulness aveva aiutato in maniera più significativa le donne. Dopo il training queste avevano imparato a gestire meglio gli affetti negativi, ovvero la tendenza a provare condizioni come vergogna, afflizione, irritabilità. Rispetto agli uomini le donne avevano mostrato un decremento maggiore negli affetti negativi, un miglioramento della capacità introspettiva e in quella dell’accettazione di sé. L’ipotesi è che la capacità introspettiva e l’accettazione di sé siano responsabili della riduzione degli affetti negativi. Per gli uomini, invece, non sono state documentate variazioni negli affetti negativi; gli unici cambiamenti erano correlati con l’abilità a descrivere le proprie emozioni.

Per donne e uomini diversi modi di gestire lo stress

La differenza di genere potrebbe dunque essere rilevante. Il punto di partenza dello studio sono le conclusioni di altre ricerche secondo cui uomini e donne sono tendenzialmente esposti a disturbi diversi e questo soprattutto in adolescenza, periodo in cui l’incidenza dei disturbi mentali inizia a crescere: ad esempio, ansia e depressione più comuni nelle donne, disturbi della condotta negli uomini. Questa diversità va di pari passo con le strategie che i due generi in media adottano per superare stress o affetti negativi. Mentre per gli uomini è più frequente ricorrere a strategie cosiddette esternalizzanti per regolare le emozioni, ad esempio fare sport, per le donne lo è ricorrere a strategie cosiddette internalizzanti come, per esempio, la scrittura o il riflettere/ripensare a quanto accaduto.

I meccanismi alla base della mindfulness sarebbero più vicini e coerenti con le strategie adottate dalle donne. Le donne potrebbero rappresentare una popolazione per cui la mindfulness risulta più indicata. Anche se, a ben vedere, in questo caso il genere è soltanto una variabile che cela solo le diverse strategie con cui si possono regolare le emozioni. Probabilmente chi usa una strategia internalizzante potrebbe beneficiare di più della mindfulness, indipendentemente dal genere sebbene questa strategia sia utilizzata più di frequente dalle donne.

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