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L’istinto materno al giorno d’oggi: mito o realtà?

04/11/2016

La questione ha radici lontanissime (forse quanto l’umanità), eppure non cessa di interessare la società, oggi più che mai. La natura ci rende madri? Tutte le donne nascono per essere genitori?

Per meglio inquadrare il problema bisogna necessariamente ricordare che, alla componente istintuale, nell’uomo si affianca e si integra la dimensione del proprio vissuto, dimensione più complessa che attinge a esperienze passate, si intreccia con il rapporto avuto con i propri genitori, è influenzata dalla dimensione di coppia, dalla condizione economica e sociale, per non parlare delle circostanze in cui è iniziata e continuata la gravidanza.

Il quadro, quindi, è sfaccettato e reso, se possibile, anche più complesso dai cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni e che hanno mutato la condizione femminile. Inutile non riconoscere che, una sessualità più libera e consapevole, la diffusione di metodi contraccettivi e le nuove procedure di procreazione hanno irrimediabilmente mutato e rivoluzionato il desiderio di maternità. L’assioma donna=mamma non è poi così valido nel terzo millennio o, se lo è, trova nella peculiarità biologica una ridottissima parte.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, è prezioso il parere di un’esperta: la dottoressa Pamela Franchi, psicologa di Humanitas Mater Domini e Humanitas Medical Care.

“Certamente sempre più la maternità è una scelta personale. La mia esperienza professionale e di madre supporta l’idea che non sia un processo ‘naturale’: si sceglie di diventare madri attraverso un lungo percorso interiore fatto anche di inadeguatezze, sentimenti contrastanti, periodi di difficoltà. La genitorialità per una donna non è un evento che riguarda solo il corpo, ma intacca anche il pensiero: si è, infatti, obbligate a ri-definire la propria immagine e il proprio universo relazionale, attivando una nuova capacità di ascolto della propria femminilità, di familiarità con un corpo che cambia, di cosciente rinuncia a non essere più un ‘uno’, in favore di un bambino”, spiega la psicologa.

Esiste, dunque, l’istinto materno?

Il fatto che non si nasca madri, non deve però gettare nel panico: se anche un tale istinto esistesse non potrebbe assicurare di essere genitori perfetti e indenni da errori. L’attesa e la nascita di un figlio, infatti, sono un percorso di crescita e apprendimento per lo stesso adulto che, facendo su di sé un lavoro di ascolto e responsabilizzazione, impara a conoscersi meglio, scoprendo attitudini, inclinazioni ma, soprattutto, una straordinaria capacità di re-inventarsi in un nuovo ed inedito ruolo.

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