Sonno, dormire poco fa aumentare il rischio di depressione?

Sonno e depressione, in che rapporto sono? La carenza cronica di sonno sarebbe un fattore di rischio di depressione ma la relazione tra disturbi del sonno e stati depressivi è più articolata, come dimostra una ricerca della University of Michigan (Stati Uniti) pubblicata su Sleep Medicine.

Lo studio è stato realizzato con la collaborazione di 171 studentesse ventenni. Ogni giorno, per due settimane, le partecipanti hanno auto-valutato con dei questionari il loro umore e riferito quanto dormissero, in quanto tempo si addormentassero e la qualità del loro sonno. In media le partecipanti dormivano 7 ore e 22 minuti, impiegavano 21 minuti per addormentarsi e valutavano “abbastanza buona” la qualità del loro sonno. All’inizio dello studio un terzo delle donne rientrava nella fascia a maggior rischio di depressione mentre il 17% soffriva di una forma di ansia clinicamente rilevante.

È emerso che le donne che dormivano meno tendevano a riferire anedonia, ovvero l’incapacità di provare piacere, uno dei sintomi tipici della depressione. Ma riferivano questi sintomi anche il giorno dopo una notte in cui avevano dormito particolarmente a lungo. Una sola notte di privazione di sonno potrebbe migliorare questo stato depressivo ma, come sottolineano i ricercatori, i suoi effetti terapeutici sono solitamente di breve durata. La privazione cronica di sonno invece farebbe aumentare il rischio di depressione: pertanto, i benefici terapeutici della privazione di sonno sulla depressione, nella migliore delle ipotesi, sono modesti.

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Infine, dopo un periodo di maggiore sofferenza, le volontarie erano solite dormire di meno e avevano più difficoltà ad addormentarsi. I sintomi depressivi tendevano a manifestarsi prima di una notte in cui ci si metteva più tempo per addormentarsi e in cui si dormiva meno e peggio.

Il legame tra depressione e sonno è a doppio filo, come spiega il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas: «Se una rilevante percentuale di pazienti colpiti da depressione accusa disturbi del sonno, in particolare ha difficoltà ad addormentarsi, dall’altro lato anche la carenza cronica di sonno può aumentare il rischio di depressione e ansia».

Quali fattori potrebbero intervenire nella relazione tra sonno e depressione?

«L’insonnia può portare a una carenza di serotonina e a un incremento di neurotrasmettitori eccitanti. Inoltre, non dormendo a sufficienza, l’organismo non riesce a recuperare le energie necessarie e quindi ci si può sentire più stanchi, meno motivati. Ma gli effetti di un sonno di scarsa qualità sono molteplici e sistemici: dall’aumentato rischio di prendere peso a quello di far aumentare la sensibilità al dolore. Si tratta di un’ulteriore dimostrazione del ruolo cruciale che il sonno ha nella salute psicofisica di una persona», conclude il dottor Tullo.

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Dott. Vincenzo Tullo: