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San Valentino, scambiamoci baci non microbi!

13/02/2016

I baci sono un gesto d’amore ma possono diventare anche una via di transito di microbi. Quando due persone si baciano appassionatamente – e speriamo che San Valentino sia una buona occasione per farlo – si scambiano milioni di batteri.

Un bacio alla francese di 10 secondi permette lo scambio di 80 milioni di microrganismi, dicono dei ricercatori olandesi. Per questo bastano 9 baci al giorno per condividere l’intero microbioma orale, i microbi che vivono in bocca. Tra i microrganismi che con un bacio possono saltare di bocca in bocca ce n’è uno dal quale Assosalute, l’Associazione nazionale Farmaci di automedicazione, mette in guardia.

(Per approfondire leggi qui: Il migliore anti stress? Per la metà degli italiani sono le coccole

È il virus dell’herpes simplex, trasmissibile per via orale, responsabile dellherpes labiale. Questo disturbo si manifesta con arrossamento e prurito che precedono la formazione di vescicole, solitamente sulle labbra, dice Assosalute. “È un’infezione che guarisce da sola nel giro di pochi giorni. Tuttavia potrebbe presentarsi di nuovo in quanto il virus è pronto a riattivarsi non appena l’organismo non è al massimo della forma”, dice il dottor Aurelio Sessa, presidente della Società Italiana Medicina Generale Lombardia.

San Valentino è anche un occasione per recuperare dallo stress, proprio con lunghi baci

Attenzione anche alla stomatite aftosa, un’infiammazione che provoca un intenso arrossamento della mucosa orale spesso accompagnata da afte, lesioni ulcerose dolenti che si distribuiscono dalle labbra alla parte interna delle guance fino alla lingua. “I disturbi principali sono bruciore e dolore, che possono essere curati con facilità grazie ai farmaci di automedicazione”, aggiunge Sessa.

Tra gli altri microrganismi che un bacio può portar con sé ci sono anche lo steptococco e il virus Epstein-Barr, quello della famosa “malattia del bacio”, la mononucleosi: «Una malattia che può essere molto invalidante nei sintomi seppur autorisolutiva», dice il professor Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica di Humanitas e docente all’Università di Milano.

Come si manifesta la mononucleosi? «Debolezza, febbre, faringite, un innalzamento dei globuli bianchi. Il trattamento in questi casi è solo sintomatico, ma il vero fastidio è la sua durata, da poche settimane a qualche mese», aggiunge il professor Selmi.

(Per approfondire leggi qui: Giornata Mondiale del bacio: via lo stress e difese immunitarie più forti)

«Se il bacio è un comportamento sociale antichissimo, sicuramente deve esserci qualche segreto evolutivo e forse lo scambio di batteri potrebbe essere una sua spiegazione», osserva il professor Selmi. Ma non abbiate paura: un bacio è soprattutto sentimento. Baciarsi stimola la produzione di anticorpi per rafforzare le difese immunitarie e quella di endorfine e ormoni come adrenalina, dopamina e serotonina. Ecco perché baciarsi fa star bene. Buon San Valentino a tutti!

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