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Benessere

Disfunzione erettile, ecco l’app per l’autovalutazione

17/12/2015

La disfunzione erettile è un disturbo spesso sottovalutato. Tuttavia, se colto in tempo, può essere gestito e superato con successo. Per una prima valutazione la Siu, Società italiana di Urologia, ha lanciato un’applicazione per smartphone e tablet con cui fare una sorta di autodiagnosi di disfunzione erettile. Un’autodiagnosi che non sostituisce il medico: se necessario sarà indispensabile rivolgersi a uno specialista che saprà indicare il miglior trattamento.

(Per approfondire leggi qui: Disfunzione erettile, allarme per il cuore?)

L’applicazione si chiama “Disfunzione erettile – Autovalutati”, e consiste in un test di 6 domande sulla qualità dell’attività sessuale dell’ultimo mese. Alla fine del test viene generato un punteggio da 1 a 30 e un semaforo virtuale sul grado di pericolo. «Gli strumenti di autovalutazione, come i questionari, si sono trasformati da strumenti scientifici a disposizione dei medici ricercatori a strumenti di indirizzo clinico, come in questo caso. L’operazione della Siu è meritoria – dice il dottor Massimo Lazzeri, urologo dell’ospedale Humanitas – perché permette a chiunque di prendere coscienza sul rischio di disfunzione erettile».

La disfunzione erettile, comunemente definita “impotenza”, è un problema che riguarda i maschi adulti con una frequenza che cresce con l’avanzare dell’età: «La disfunzione erettile colpisce circa il 12% della popolazione maschile adulta. È meno frequente al di sotto dei 40 anni e più frequente a 70 anni. È dovuta a diversi fattori sia di natura fisica che psicologica, compresi i meccanismi ormonali che variano nel corso degli anni».

Quali sono i campanelli d’allarme della disfunzione erettile?

«La disfunzione erettile – spiega l’esperto – è un problema che riguarda tutta la funzione sessuale, dalla libido all’eccitazione all’eiaculazione. Tra i segnali da non sottovalutare c’è l’incapacità a mantenere l’erezione o a raggiungere una rigidità non ottimale per la penetrazione, ma anche il progressivo calo del desiderio e la riduzione dell’eiaculato».

(Per approfondire leggi qui: Come prevenire la disfunzione erettile degli anziani?)

Questi segnali vengono valutati dai questionari come quello proposto dalla Siu: «Gli urologi si sono accorti che i pazienti hanno poca coscienza della disfunzione erettile. Lo scopo dell’autovalutazione è proprio quello di far riflettere il paziente sul rischio di poter manifestare il disturbo. L’app punta a far emergere non gli impotenti di fatto ma le persone con una disfunzione in fase precoce per i quali il disturbo si può ancora gestire e dunque poter riabilitare i pazienti», conclude il dottor Lazzeri.

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