“Bra Day” è la giornata internazionale per la consapevolezza sulla ricostruzione mammaria, con l’obiettivo di divulgare informazioni corrette e complete sulla ricostruzione del seno per le donne colpite da tumore. L’evento è internazionale e coinvolge più di dieci Paesi tra cui l’Italia dove il 21 ottobre si celebra il Bra Day Italy 2015.

“Bra” sta per Breast Reconstruction Awareness, ovvero consapevolezza sulla ricostruzione del seno. Perché è importante che le donne siano ben informate sul tema? «Il Bra Day non mette al centro la malattia ma la paziente colpita da un tumore, una patologia che coinvolge diverse sfere: la sua femminilità, la maternità e la sessualità», spiega la dottoressa Alessandra Veronesi, chirurga plastica, ricostruttiva ed estetica dell’ospedale Humanitas.

«L’eventuale intervento, anche solo parziale, previsto dal trattamento del tumore al seno va a compromettere una parte del corpo con cui la donna convive da molti anni. Pertanto – aggiunge – una donna ben informata sulle possibilità che un intervento può essere meno invalidante grazie alla ricostruzione mammaria e che così può riacquistare il suo consueto aspetto, la aiuta ad affrontare meglio la terapia e l’iter della malattia negli anni successivi».

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La ricostruzione mammaria per una migliore qualità di vita

Dello stesso parere il professor Marco Klinger, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia plastica di Humanitas: «Dopo un tumore al seno la ricostruzione mammaria è l’intervento che permette alle donne operate di “chiudere il cerchio”, ritornando a prima che tutto accadesse. Ovviamente, da un punto di vista psicologico, recuperare la propria integrità fisica è un passo fondamentale. In un certo senso, significa guarire veramente».

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«Dedicare una giornata ad accrescere la consapevolezza delle donne rispetto a questa possibilità significa promuovere una migliore qualità della vita, un aspetto fondamentale di per sé ma con una ricaduta ancora più potente – continua il professore – dato il ruolo cruciale che le donne rivestono nella famiglia e nella società».

Com’è cambiata negli anni la percezione dell’intervento di ricostruzione mammaria?

«È cambiata l’indicazione ad effettuare la ricostruzione mammaria da parte dei medici: fino a qualche anno fa tanti oncologi consigliavano alle donne di aspettare per vedere come la malattia si sarebbe evoluta, nel timore di eventuali “interferenze” tra la prognosi e l’intervento», ricorda la dottoressa Veronesi. «Oggi invece è ormai acquisito che la prognosi non è influenzata dalla ricostruzione mammaria, un tipo di operazione sempre più indicata a tutte le pazienti. Sono pochi i casi in cui non si esegue».

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Con quali risultati? «I risultati sono sempre più naturali e gradevoli. In qualche anno, le possibilità legate alla ricostruzione mammaria hanno subito una vera rivoluzione, letteralmente impensabile fino a poco fa. Il merito va a una serie di fattori, dalle diagnosi sempre più precoci, alla diffusione delle Breast Unit, le unità senologiche multidisciplinari che hanno innalzato di gran lunga la qualità delle cure», sottolinea il professor Klinger.

Buoni risultati nella ricostruzione mammaria anche grazie all’impiego del grasso

«Infine, i risultati sono migliori grazie ad alcune conquiste scientifiche e tecniche, la prima delle quali è sicuramente il sempre più vasto impiego del grasso, utilizzato sia per ricreare volumi eliminati in seguito all’intervento oncologico, sia per migliorare la qualità dei tessuti rimasti. Grazie al potere rigenerativo delle cellule staminali adulte presenti nel nostro grasso, anche i tessuti compromessi dai trattamenti oncologici riconquistano elasticità, morbidezza e un aspetto più uniforme», conclude l’esperto.