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Benessere

Cervello, giochi e attività per la mente: un aiuto contro l’invecchiamento

12/09/2015

I giochi e le attività per la mente che hanno riempito le giornate estive non sono un semplice passatempo ma un vero e proprio supporto per la salute del cervello. Dai classici cruciverba con carta e penna ai videogame ai quiz di logica su smartphone e tablet, qualsiasi attività che stimola la memoria e l’apprendimento è una difesa contro l’invecchiamento cerebrale.

«Si può pensare a una sorta di uso “terapeutico” di giochi e attività per la mente», dice il dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB. «Il cervello – continua – può funzionare come un muscolo, può fare “ginnastica” se viene sottoposto di frequente a stimoli come lo studio, l’apprendimento di una lingua straniera o i giochi, per l’appunto. Tutte queste attività aumentano le nostre capacità cerebrali perché aumentano le connessioni fra neuroni stimolando i cosiddetti fattori di crescita». (Per approfondire leggi qua: Cubo di Rubik da record: meno di 6 secondi. Solo questione di velocità?)

«Più siamo abili a sfruttare le capacità cerebrali, le nostre potenzialità, dal linguaggio alla logica alla memoria, più il cervello è in forma, al di là delle componenti genetiche strutturali di ciascuno».

Il cervello resta “in forma” grazie alla formazione di nuovi circuiti cerebrali

Diversi studi hanno dimostrato i benefici di queste attività sul cervello. Tra questi un lavoro della Pennsylvania State University (Stati Uniti) pubblicato su Journal of Neurolinguistics: imparare una nuova lingua modifica non solo l’attività del cervello ma anche la sua struttura dal momento che si creano connessioni cerebrali più forti. Secondo i ricercatori, imparare una nuova lingua aiuterebbe addirittura a invecchiare meglio.

«La cosa che ci differenzia dal mondo animale è la corteccia cerebrale: 30 miliardi di neuroni e un numero ancora più elevato di interconnessioni. Dal momento che i neuroni non si moltiplicano, il cervello può comunque continuare a svilupparsi grazie a nuovi contatti fra le cellule, a nuovi circuiti. Il fine è poter beneficiare di performance cognitive migliori», sottolinea lo specialista.

Il cervello può essere dunque stimolato a qualsiasi età?

«Certamente. Stimolare continuamente il cervello può essere utile anche per il trattamento di malattie neurodegenerative o della demenza, condizioni tipiche della terza età: se ne può rallentare il decorso», conclude il dottor Tullo.

Con gli anni il cervello va inevitabilmente incontro a un calo delle performance cognitive, ma nulla è perduto. Uno studio dell’università di Burnaby (Canada) ha visto come l’invecchiamento cerebrale parta addirittura dopo i 24 anni, tuttavia il cervello è in grado di compensare questo calo con alcune strategie e imparando a sfruttare meglio le risorse a disposizione.

Le nuove tecnologie potrebbero aiutare (Per approfondire leggi qua: Cervello, smartphone e tecnologia per conservare la memoria). Un team di ricercatori dell’università di Zurigo (Svizzera) ha osservato come l’uso del touch screen degli smartphone porti a un rimodellamento della corteccia somatosensoriale, l’area deputata alla rielaborazione delle informazioni che provengono dalle dita

 

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