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Infertilità maschile, chi dorme male è a rischio

22/07/2015

I disturbi del sonno possono essere causa di infertilità maschile. Assieme ad altri fattori di rischio, anche la scarsa qualità del sonno può insidiare la salute riproduttiva dell’uomo.

Una ricerca danese pubblicata su American Journal of Epidemiology ha associato i disturbi del sonno all’infertilità maschile esaminando i campioni di liquido seminale e di sangue di 953 giovani danesi di circa 18 anni d’età ai quali è stato somministrato un questionario specifico sul sonno. Rispondendo alle domande, i giovani hanno descritto le loro abitudini notturne delle ultime quattro settimane.

Dai risultati dello studio è emerso che negli uomini con un livello maggiore di disturbi del sonno, lo sperma era meno concentrato: il tasso di concentrazione (milioni di spermatozoi per millilitro di seme) era ridotto del 29%. Ancora, gli spermatozoi apparivano più “deformati” e con una motilità inferiore. Infine, è emersa una correlazione tra disturbi del sonno e una dimensione ridotta dei testicoli.

Tra i fattori di rischio dell’infertilità anche lo stress

«Lo stress dell’organismo prende come bersaglio la prolattina, un ormone prodotto da una ghiandola piccolissima che si trova alla base del cranio, l’ipofisi. In situazioni di stress se ne produce una quantità maggiore che interferisce sulla secrezione degli ormoni rilevanti per l’apparato riproduttore, sia per l’uomo che per la donna», spiega dottor Vincenzo Tullo, specialista neurologo e responsabile dell’ambulatorio sulle cefalee di Humanitas LAB. «Tra le cause di stress possono esserci proprio i disturbi del sonno, le alterazioni del ciclo sonno-veglia e le irregolarità nel dormire», aggiunge.

Tra gli ormoni che “subiscono” l’azione della prolattina anche il testosterone. Una ricerca pubblicata su The Journal of American medical association ha esaminato gli effetti della durata del sonno proprio sul livello di produzione del testosterone. Una riduzione delle ore di sonno da otto a cinque era associato a una riduzione del livello di testosterone di una percentuale tra il 10 e il 15%.

 

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