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Benessere

Nei saponi c’è un amico delle infezioni al naso?

30/04/2014

Un gruppo di studiosi dell’Università del Michigan ha scoperto che un agente antibatterico che si trova nei saponi si insinua nel naso e facilita le infezioni. Si tratta del triclosan, presente anche in dentifrici e collutori.

Il dottor Luca Malvezzi, specialista otorinolaringoiatra di Humanitas ci aiuta a fare chiarezza.

 

 

                                                                            Commento del dottor Luca Malvezzi

Specialista otorinolaringoiatra di Humanitas

«Il triclosan è un clorofenolo attivo su molti batteri, da tempo largamente utilizzato come antisettico e disinfettante, anche in ambiente ospedaliero. In Italia, come in altri paesi, il triclosan è presente in saponi, deodoranti, detersivi per la casa, ma anche in dentifrici e collutori o nei prodotti cosmetici. Fino a ora gli unici effetti indesiderati segnalati sono stati dermatiti da contatto o irritazione cutanea.

Il tamtam mediatico dell’ultimo periodo ha messo sotto la lente d’ingrandimento il triclosan paventando rischi di grave irritazione cutanea, collasso e convulsione.

La prima e doverosa precisazione fa riferimento a quanto esplicitato dal Comitato Scientifico per i prodotti Cosmetici della Commissione Europea, che nel 2002 ha concluso che in base alle evidenze cliniche disponibili, l’uso del triclosan, nelle condizioni attualmente vigenti, è sicuro.

Il triclosan blocca un enzima necessario per la crescita batterica e piccole quantità consentono una piena azione antibatterica. La sua massiccia diffusione sarebbe al centro delle critiche proprio in relazione alla possibilità che si sviluppino delle resistenze dei batteri ai più comuni antibiotici usati in campo medico, cosa che avrebbe conseguenze importanti soprattutto in ambiente ospedaliero.

Lo studio condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan fa riferimento proprio a questo aspetto nel riferire la potenziale pericolosità dello Staphylococcus Aureus causa di infezioni nasali. Ma occorre fare una precisazione. Negli ultimi anni la citologia nasale ci ha permesso di conoscere più a fondo le caratteristiche della mucosa nasale: anche in assenza di allergia, la mucosa nasale può rispondere ai più svariati stimoli con caratteristiche simili a quelle dei soggetti allergici, in virtù della prevalenza di cellule eosinofile, neutrofile, mastcellule o macrofagi.

Nella mucosa con queste caratteristiche, alcuni irritanti come il Cloro, in condizioni predisponenti, possono favorire l’attivazione di agenti batterici come il famigerato Staphylococcus Aureus, che nel naso ci vive, e provocare iperemia e infezione della mucosa nasosinusale. Dunque non solo il triclosan può rappresentare un pericolo e indurci a minimizzare l’utilizzo di saponi o deodoranti, ma anche il Cloro tanto impiegato per la disinfezione delle piscine».

 

A cura di Simona Camarda

 

 

 

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