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Benessere

Inquinamento: salute a rischio?

20/01/2014

 

Dal rapporto La qualità dell’aria in Europa–rapporto 2013, pubblicato dall’Agenzia europea per l’ambiente (AEA), emerge come il trasporto su strada, l’industria, l’agricoltura e il settore residenziale contribuiscano all’inquinamento atmosferico in Europa. Nonostante la riduzione delle emissioni e delle concentrazioni di alcuni inquinanti in atmosfera osservata negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico in Europa continua a preoccupare.

Il particolato e l’ozono troposferico in particolare, sarebbero responsabili di problemi respiratori, malattie cardiovascolari e una minore aspettativa di vita. Nuovi dati scientifici indicano che la salute può essere compromessa da concentrazioni di sostanze inquinanti inferiori a quanto si pensava in passato.

Ne parliamo con la dottoressa Francesca Puggioni,  specialista dell’Unità Operativa di Pneumologia in Humanitas.

 L’inquinamento deve davvero preoccuparci?

«L’esposizione all’inquinamento atmosferico ha conseguenze dannose sulla salute e non solo sulle vie aeree, ma anche sul sistema cardiocircolatorio. Le polveri sottili possono penetrare nelle nostre vie respiratorie e provocare, mediante un meccanismo irritativo, l’infiammazione delle mucose che sono così più suscettibili alle infezioni. Chi soffre di malattie respiratorie croniche (come asma bronchiale e bronchite cronica ostruttiva) è naturalmente più a rischio. Le polveri sottili possono poi passare dall’albero respiratorio al sangue. Ne consegue che lo smog ha un effetto ossidativo sulle cellule che costituiscono la parete dei nostri vasi sanguigni e favorisce l’infiammazione dell’intero sistema cardiocircolatorio. In soggetti a rischio, l’esposizione all’inquinamento atmosferico può agevolare l’insorgenza di eventi ischemici, come l’infarto».

Chi vive in città quali misure può adottare?

«Chi vive in città potrebbe, compatibilmente con i propri orari e le proprie esigenze, potrebbe cercare di attuare piccole mosse. Qualche esempio: stare più lontano possibile dagli scarichi delle auto quando si è fermi al semaforo, evitare di uscire nelle ore di punta, proteggersi con una sciarpa e respirare con il naso. Attenzione anche quando si esce con i più piccoli: i bambini nei passeggini o a piedi sono proprio all’altezza dei tubi di scappamento delle auto. È consigliabile poi fare lavaggi nasali con acqua fisiologica dopo una giornata esposti all’inquinamento e soffiare di tanto in tanto il naso anche se non si ha il raffreddore. Se possibile poi, cercare di trascorrere del tempo libero in aree verdi: nei parchi, al mare o in montagna respirare aria più pulita aiuta l’organismo».

 

A cura di Valeria Leone

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