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Benessere

La procreazione medicalmente assistita, un aiuto per lo coppie

18/07/2013

La dottoressa Alessandra Drovanti, ginecologa di Humanitas Fertility Center, e la dottoressa Elena Albani, responsabile del Laboratorio di Humanitas Fertility Center, illustrano gli aspetti clinici e tecnologici della Procreazione Medicalmente Assistita.

 

Il trattamento di spermatozoi, ovociti ed embrioni

La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è una tecnica che, attraverso il trattamento di spermatozoi, ovociti ed embrioni, persegue il fine di facilitare la fecondazione dell’ovulo e, di conseguenza, la procreazione da parte della coppia. Esistono vari livelli di PMA, che differiscono per il grado di invasività nei confronti della coppia, a partire dalla semplice temporizzazione dei rapporti, che serve ad aumentare le possibilità di fecondazione facendo in maniera che questi avvengano proprio durante i periodi fertili.

 

Due livelli di intervento

Vi sono poi le cosiddette tecniche di primo e secondo livello. La tecnica di primo livello consiste nella stimolazione ormonale leggera per aiutare l’ovulazione (la crescita del follicolo è monitorata attraverso una serie di ecografie transvaginali), seguita dall’introduzione di liquido seminale trattato, che viene introdotto nell’utero della paziente attraverso un catetere. In questo caso, dunque, pur con l’aiuto della tecnologia, la fecondazione avviene esattamente come in un normale rapporto sessuale.

La tecnica di secondo livello prevede invece la fecondazione dell’ovocita in laboratorio. In questo caso, sia che lo spermatozoo “incontri” l’ovocita in provetta, sia che esso venga inserito (iniettato) direttamente all’interno dell’ovocita, l’embrione viene poi trasferito nell’utero dopo 3-5 giorni dalla fecondazione.

 

È importante comprendere come la paziente, che gestisce autonomamente le iniezioni sottocutanee che servono per indurre l’ovulazione multipla ed aumentare le chance di successo della fecondazione, venga sottoposta ad ecografie transvaginali ravvicinate allo scopo di controllare costantemente la progressione della terapia. Sarà così possibile effettuare il prelievo degli ovociti, che avviene in sedazione totale in day hospital e dura circa 20 minuti, nel momento più opportuno per effettuare l’inseminazione.

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