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Sesso: cosa cambia dopo i 40 anni

16/02/2009

Sono molte le paure e le ansie degli uomini riguardo alla virilità superata una certa soglia d’età, ma l’attività sessuale nella maturità può essere ancora appagante.

La paura di diventare impotente. L’erotismo che, col passare degli anni, cambia faccia, si trasforma. Erezioni meno frequenti, a volta più difficili da ottenere. Ma dopo i 40 anni il sesso può essere ancora appagante. Anzi, la sessualità matura, che sottolinea l’importanza dei preliminari, si arricchisce con l’intesa reciproca e permette ai partner di avvicinarsi ancora di più. Ne parliamo con la dott.ssa Roberta Ribali, psichiatra e sessuologa, consulente presso l’Unità Operativa di Urologia di Humanitas, diretta dal prof. Pierpaolo Graziotti.

La paura dell’impotenza è davvero un “tarlo” maschile?

“Direi di sì – risponde la dott.ssa Ribali -. Vorrei raccontarvi la storia di un mio paziente, un bel signore verso la cinquantina, di aspetto sano e curato, dai modi cordiali, che ha prenotato una visita su indicazione del Medico di base. Questi ha già fatto eseguire i normali esami di laboratorio, senza rilevare niente di preoccupante: ma il paziente è tormentato dal dubbio sulla propria virilità. Ha paura di poter diventare impotente. È un uomo come tanti: ha figli, una famiglia tranquilla, un lavoro soddisfacente anche se impegnativo. Con la moglie, dopo parecchi anni di matrimonio, c’è solidarietà e un’intesa discreta, anche sul piano fisico. Pratica un po’ di sport, calcetto settimanale con gli amici, palestra quanto basta, beve qualche bicchiere di vino alla sera, ha da poco smesso di fumare. Ma negli ultimi anni, progressivamente, si è accorto che qualcosa è cambiato. ‘Quando era ragazzo – mi dice – non avevo certo problemi di erezione. Mi bastava vedere una ragazza per strada, entrare in discoteca, guardare una rivista o anche solo immaginare una figura femminile intrigante per scatenare nel mio corpo una reazione immediata. Avevo erezioni al mattino, così come in qualunque momento della giornata: se uscivo con una ragazza che mi piaceva, poi, non potevo non avvertire un’urgenza, uno slancio sessuale spontaneo che si innescava con niente’. Anche nei primi anni di matrimonio non erano necessari troppi preliminari: a un primo rapporto poteva seguire un secondo, abbastanza ravvicinato. La compagna sembrava soddisfatta e il mio paziente, tranquillo sulle proprie prestazioni, in verità non ha mai approfondito con domande precise il gradimento erotico della partner”.

Poi cosa è successo?

“Da un po’ di anni le cose sono cambiate: al mattino sono ancora presenti erezioni spontanee, ma durante la giornata quell’improvviso eccitamento, inaspettato, incontrollabile e urgente si è pian piano stemperato. I rapporti con la moglie si sono diradati e, cosa che non ha potuto non notare, quando lui si avvicina per proporre un’avance, l’erezione non si verifica se non con l’aiuto della partner. A volte, capita che un’erezione non si verifichi proprio, specialmente se ci sono pensieri o preoccupazioni che interferiscono o se la moglie è un po’ svogliata. Da qualche anno, il mio paziente ha questo cruccio segreto, ma non sa accettare che questo sia un percorso naturale, fisiologico, di cui si può parlare, per ritrovare la gioia e il piacere di un erotismo appagante, che non è quello dei vent’anni. È un’altra cosa”.

Perché? Che cosa accade?

“L’erotismo maturo mette a fuoco il rapporto con la partner: la compagna non è solo un oggetto di desiderio, ma diventa uno ‘strumento’ indispensabile che, con la sua iniziativa, stimola l’erezione e rende possibile il rapporto. La sua importanza aumenta: è lei, e proprio lei, e non un’immagine di fantasia che con le sue carezze favorisce una completezza reciproca. Erotismo non vuol dire erezione, significa anche conoscenza l’uno dell’altra e la sessualità femminile, spesso poco esplorata nella vita giovanile di coppia, si ripropone come elemento centrale. La maggioranza delle donne non arriva all’orgasmo con un semplice rapporto di penetrazione. Sono i preliminari erotici che rendono spesso possibile, per una donna, il raggiungimento del piacere. Nella coppia matura, l’erezione di lui viene stimolata dai preliminari, dai giochi a due, non è più primaria e incontenibile”.

Più spazio ai preliminari, dunque. E poi?

“È necessario anche parlarsi, conoscersi senza falsi pudori: cosa piace davvero, a lui e a lei. Nella nostra cultura parlarsi apertamente non è facile. Spesso le coppie eterosessuali sono frenate ancora da retaggi antichi, da oscuri sensi di colpa. Nelle coppie omosessuali a volte c’è più libertà espressiva, ma le angosce dell’invecchiare e del cambiamento in corso sono vive per tutti quanti. La paura dell’impotenza, del declino, impedisce spesso di vedere la realtà di una sessualità che si arricchisce con l’intesa reciproca.
Inoltre molte persone, oggi, si ritrovano single, non più giovani, senza un partner abituale. Gli uomini ritrovano un supporto nel Viagra e nei suoi derivati, che perpetuano il mito poco realistico dell’erezione a tutti i costi, che simboleggia il successo sessuale. Ma le cose non sono così semplici: avere un’erezione, per un uomo maturo, non garantisce affatto una buona soddisfazione erotica e sessuale”.

Può essere utile una terapia?

“Certo, è sempre utile parlare di sé. Il paziente di cui vi ho raccontato la storia ha accettato di fare alcune sedute con la moglie, si è rassicurato e ha scoperto tante sfaccettature della sessualità della partner che prima non conosceva. La donna, a sua volta, si è sentita più importante, riconoscendo il suo ruolo, quello di facilitare in modo adeguato l’erezione del marito, che non è più secondaria a qualunque stimolo, ma interviene proprio grazie a lei, è come un omaggio a lei. L’uomo, da parte sua, ha ridimensionato l’importanza delle sue erezioni, non indispensabili per il raggiungimento del piacere da parte della compagna. Togliendo pathos, l’ansia da prestazione può scomparire Ci si occupa dell’altro e non solo di se stessi, con il risultato di spostare le proprie energie sulla soddisfazione erotica, senza concentrarsi sulla performance narcisistica. In altre parole: passati i 40 anni, per lui e per lei si prospetta una diversa vita erotica, che può diventare estremamente ricca, intrigante e coinvolgente, meno dipendente da tempeste ormonali e da ansia da prestazione. Spesso una terapia breve, che fa elaborare in poche sedute il cambiamento, è sufficiente per diradare le nuvole nere della depressione, della caduta dell’autostima e dell’insoddisfazione della propria attività erotica“.

 

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