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Benessere

Fumo attivo e fumo passivo, la differenza è minima!

18/03/2003

Fumo attivo e fumo passivo: la differenza non è molta. I polmoni di chi, suo malgrado, è costretto a respirare costantemente il fumo altrui non risultano poi molto diversi da quelli di chi fuma la sigaretta. I provvedimenti contro il fumo sono all’ordine del giorno e si stanno applicando soluzioni per tutelare chi odia le sigarette. Sempre più ristoranti hanno salette separate per fumatori e non e si moltiplica il numero dei locali dove il fumo è bandito, per la tutela della salute di tutti. Ma facciamo il punto con il dott. Michele Ciccarelli, specialista in Pneumologia di Humanitas.

Cosa si intende per fumo attivo e per fumo passivo?
“Risulta evidente che il fumo attivo, chiamato anche diretto o centrale, è quello inalato e aspirato dal fumatore, cioè dalla persona che fuma la sigaretta. Il fumo passivo, invece, chiamato fumo laterale, è l’inalazione involontaria di fumo di tabacco disperso nell’ambiente che comprende sia il fumo prodotto dalla combustione lenta della sigaretta, sia quello prodotto dall’espirazione del fumo dal fumatore. Inoltre, più una persona aspira dalla sigaretta, maggiormente aumenta il grado di combustione, la produzione di sostanze nocive legate alla combustione e il loro deposito nelle vie aeree e l’assorbimento attraverso il sangue”.

Quali danni provoca sulla salute il fumo attivo?
“E’ ormai dimostrato che il fumo attivo è la principale causa di tumore del polmone. Inoltre, aumenta l’incidenza nei fumatori di malattie del cavo orale come il tumore alla bocca o di altre neoplasie come quelle del pancreas, dell’esofago e delle vie urinarie. Per alcune malattie polmonari come la bronchite cronica e l’enfisema, che hanno un andamento progressivo ed invalidante, il fumo di sigaretta è il fattore di rischio più importante, senza dimenticare le malattie cardiovascolari (infarto, ictus, aneurismi) che risultano più frequenti nei fumatori rispetto ai non fumatori. Ed ancora, la durata media della vita è minore nei fumatori rispetto ai non fumatori.”

…E il fumo passivo?
“Ricerche di chimica analitica hanno dimostrato che nel fumo passivo alcune sostanze irritative, ossidanti e cancerogene sono presenti addirittura in concentrazione superiore rispetto al fumo attivo, ma, fortunatamente, il fumo passivo è molto diluito nell’aria dell’ambiente, quindi, si inala di meno rispetto al fumo attivo che è, invece, tutto concentrato all’interno dell’apparato respiratorio del fumatore. Inoltre, è il principale inquinante degli ambienti chiusi, quindi, per ridurre il rischio legato all’esposizione al fumo passivo si devono aprire le finestre e cambiare l’aria il più spesso possibile”.

Ma se un non fumatore si trova costantemente vicina ad un fumatore a quali malattie può andare incontro?
“E’ difficile stabilirlo perché dipende dal grado e dal tempo di esposizione al fumo e, comunque, di questo non esistono dati epidemiologici. Ma esistono valutazioni sull’elevata tossicità del fumo passivo che, in conseguenza, fanno giungere alla conclusione che anche il fumo laterale è in grado di provocare malattie preoccupanti. E’ provato che il fumo passivo è in grado di provocare in persone che soffrono di asma il rischio di riacutizzazione della malattia”.

E per quanto riguarda i bambini e le donne in gravidanza?
“Le donne fumatrici che si trovano in stato di gravidanza hanno un rischio aumentato di aborto spontaneo, possono andare incontro all’eventualità che, alla nascita, il neonato sia sottopeso e che incorra in un rischio maggiore di “morte improvvisa del lattante” (SIDS) e che nei primi anni di vita di avere problemi di malattie respiratorie rispetto agli altri. Allo stesso modo, i bambini figli di fumatori vanno incontro molto più frequentemente a infezioni respiratorie invernali acute ed è certo che questi bambini corrono un rischio maggiore di diventare persone asmatiche”.

Esistono test per valutare il grado di esposizione al fumo?
“In alcuni centri si esegue la valutazione del monossido di carbonio esalato. Si tratta di una analisi ambulatoriale che si svolge in pochi minuti con l’utilizzo di un particolare strumento in cui la persona espira. A questo punto sul computer appare l’indicazione della quantità di monossido di carbonio che la persona ha assorbito, dando in modo chiaro e preciso un’idea sul grado di intossicazione causato dal fumo di questa persona. L’analisi è eseguibile sia sui fumatori sia sui non fumatori e segnala, a seconda del risultato, se la persona è un fumatore, se ha appena fumato e, comunque, il grado di esposizione al fumo.”

A cura di Lucrezia Zaccaria

Progetto DANTE
Il Progetto DANTE ed è un programma di ricerca dedicato alla diagnosi precoce dei tumori del polmone messo a punto dall’Unità Operativa di Chirurgia Toracica di Humanitas diretta dal prof. Ravasi. DANTE è l’acronimo di Diagnostica Avanzata per lo screening delle Neoplasie polmonari con la TAC e la biologia molecolarE. Il programma, coordinato dal dott. Maurizio Infante, è finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori con il sostegno della ASL Milano 2 di Melegnano. Coinvolgerà nei prossimi anni 2400 soggetti a rischio, grandi fumatori (almeno 20 sigarette al giorno per almeno 20 anni), di sesso maschile, di età compresa tra 60 e 74 anni anni.
Fino ad ora il Progetto ha già ottenuto alcuni risultati concreti: con la TAC e un’agobiopsia sono stati individuati alcuni casi di tumore al polmone in fase iniziale, pazienti che sono stati operati subito con interventi perfettamente riusciti.
L’iscrizione al Progetto è completamente gratuita e può essere fatta attraverso il proprio medico di fiducia o rivolgendosi direttamente alla segreteria di DANTE, telefonicamente o per posta elettronica:
Progetto DANTE, Istituto Clinico Humanitas,
tel. 02.8224.4690;
e-mail Dante@humanitas.it

Informazioni ed aggiornamenti sui siti Humanitas.it e Humanitas Salute

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