Stai leggendo Farmaci generici, sono sicuri?

Benessere

Farmaci generici, sono sicuri?

15/02/2002

Farmaci generici, di che cosa si tratta? Quali differenze hanno rispetto ai farmaci tradizionali? Quando un farmaco può diventare generico? La dott.ssa Maria Fazio, responsabile della Farmacia di Humanitas, risponde a 10 domande sui farmaci generici.

Che cosa sono i farmaci generici?

Si tratta di farmaci che non sono più coperti da brevetto, per cui sono in commercio con il nome del principio attivo seguito da quello del produttore.

Ci sono differenze tra i farmaci generici e quelli «di marca»?

Non esiste alcuna differenza tra un farmaco generico e una specialità medicinale, nota come farmaco «di marca», purché sia rispettato il principio della bio-equivalenza, che in farmacologia vuol dire stessa forma farmaceutica, stesso dosaggio, stessa via di somministrazione, stesso principio attivo. Due formulazioni sono bio-equivalenti quando vengono rispettate queste caratteristiche. Anche i generici si acquistano in farmacia con ricetta medica e contengono all’interno della confezione il cosiddetto bugiardino. Insomma sono farmaci a tutti gli effetti.

Quando un medicinale può diventare un farmaco generico?

Quando è scaduto il brevetto. Infatti, l’azienda che «scopre» il farmaco lo brevetta. In questo modo può decidere se commercializzarlo autonomamente senza concedere ad altri la distribuzione, oppure venderlo anche ad aziende terze, rimanendo comunque proprietaria della molecola. Finito il periodo durante il quale il farmaco è coperto da brevetto (dai dieci ai venti anni a seconda del tempo per cui è stato rilasciato il brevetto), qualunque altra azienda può commercializzarlo come farmaco generico purché abbia ottenuto l’autorizzazione dall’autorità competente.

Ma a quel punto, è la casa produttrice a rivelare la formula della «sua» molecola, o le altre industrie ne hanno accesso diretto?

Le altre case conoscono la formula, che è ormai diventata di dominio pubblico. Infatti, quando si scopre una formula, questa viene ufficializzata e registrata dal Ministero: non è un segreto, ma è coperta da brevetto e non si può commercializzare senza il permesso dello scopritore. Ciò «premia» l’azienda che tanto si è prodigata per studiare e realizzare il farmaco.

Dal punto di vista del cittadino, qual è la differenza tra farmaco e farmo generico?

Nei costi, e non è piccola. Il farmaco generico costa circa il 20 per cento in meno rispetto alla specialità medicinale.

Attualmente, riguardo la scelta tra generico e specialità medicinale, è il paziente che decide o il medico che prescrive?

Diciamo che possono decidere entrambi, dal momento che anche il paziente, grazie alla campagna di sensibilizzazione che è stata condotta su tutto il territorio nazionale, mi riferisco soprattutto agli opuscoli informativi che hanno raggiunto le case degli italiani e che contengono l’elenco di tutti i generici disponibili in commercio, dovrebbe possedere qualche «competenza» a riguardo. Anche il medico, in quanto sanitario, può promuovere l’utilizzo del generico, così come il farmacista, laddove il farmaco sia da banco piuttosto che in fascia C.

Allora, nel caso si scelga un generico, sulla ricetta viene scritto solo il nome del principio attivo?

Certo. Possiamo fare l’esempio di un farmaco molto comune: l’aulin ha un corrispettivo generico che si chiama nimesulide, e il medico, per prescriverlo, sulla ricetta non scriverà aulin, ma nimesulide, per cui il paziente andrà in farmacia con la prescrizione per nimesulide.

Il paziente che acquista un farmaco generico, quanto paga?

Se il farmaco è in classe A o in classe B non paga nulla, mentre se sceglie la specialità medicinale, paga la differenza che c’è fra il costo della specialità medicinale e il generico stesso.

Ciò vale per tutti i tipi di farmaci, compresi quelli che si vendono senza ricetta?

In Italia, il discorso del generico sta prendendo piede solo ultimamente; i farmaci che vengono definiti generici , sono comunque , molecole ben note e utilizzate da tempo nella pratica clinica . I farmaci generici appartengono per lo più alla classe A o a quella B. Nel caso di farmaci in fascia C, sebbene sia il medico a prescriverli, anche il ruolo del farmacista è importante.

I farmaci si dividono in:
Classe “A”: a totale carico del S.S.N
Classe “B”: a parziale carico del S.S.N
Classe “C”: a totale carico dell’assistito

Articoli che potrebbero interessarti

Non perderti i nostri consigli sulla tua salute

Registrati per la newsletter settimanale di Humanitas Salute e ricevi aggiornamenti su prevenzione, nutrizione, lifestyle e consigli per migliorare il tuo stile di vita