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Benessere

In casa, bambini più sicuri

19/04/2006

Da un’indagine condotta dall’ISTAT sugli “aspetti della vita quotidiana”, si rileva che in Italia ogni anno si verificano 3 milioni 672 mila incidenti domestici che coinvolgono 3 milioni 48 mila persone, di cui circa 68.000 sono bambini.
Traumi ed assunzione accidentale di sostanze nocive sono prevalenti nell’età inferiore a 4 anni, ovvero quando il bambino comincia a muoversi in modo autonomo ed impara a conoscere gli oggetti che lo circondano, mettendoli in bocca. Il luogo, all’interno dell’abitazione, dove avvengono la maggior parte dei traumi e degli avvelenamenti è la cucina, seguita dal salone, dalla camera da letto e dal giardino. La causa più frequente è il trauma da caduta e da schiacciamento, seguito da ferite e da lesioni provocate da animali. Risulta quindi indispensabile sorvegliare attentamente i bambini più piccoli ed insegnare a quelli più grandi quali sono e come si evitano eventuali situazioni di pericolo.

Le regole d’oro della prevenzione
1. Controllare che l’altezza delle sponde della culla o del lettino sia sufficientemente elevata, con distanza tra le sbarre inferiore a 8 cm. Non lasciare mai il bambino da solo su una superficie elevata senza sponde.
2. Se in casa ci sono delle scale, sistemare dei cancelletti in cima ed in fondo. Le porte e le finestre devono avere chiusure di sicurezza interne.
3. Non lasciare mai i bambini da soli accanto a vasche da bagno piene d’acqua.
4. Proteggere le prese di corrente con dispositivi di sicurezza. Tenere i bambini lontani dai fili elettrici e dagli elettrodomestici quando sono collegati alla rete elettrica.
5. Non lasciare i bambini da soli in cucina, girare il manico delle pentole verso il muro ed utilizzare i fornelli più interni. Non lasciare fiammiferi ed accendini incustoditi.
6. Conservare in luoghi inaccessibili per i bambini (possibilmente sotto chiave) medicinali, detersivi, insetticidi e tutte le sostanze potenzialmente nocive. Non scambiare mai i contenitori travasando le sostanze in altre bottiglie.
7. Attenzione agli oggetti con cui giocano i bambini; acquistare solo giocattoli sicuri, certificati dal marchio CE, che siano fabbricati con materiali che non comportano rischi per la salute dei bambini
8. Tenere sempre a portata di mano il numero di telefono del Pediatra e del Centro antiveleni più vicino.

Semplici regole di primo soccorso
Spiega il dott. Stefano Ottolini, responsabile del Pronto Soccorso di Humantas: “Spesso quando gli incidenti riguardano i bambini sembrano più gravi di quello che effettivamente sono. In realtà anche nelle situazioni di emergenza bisognerebbe cercare di mantenere la calma e valutare con obiettività la gravità della situazione. Non sempre infatti occorre rivolgersi al pronto soccorso, e le eventuali medicazioni possono essere fatte in casa. E’ molto importante sapere anche cosa non si deve fare, infatti a volte alcuni interventi non fanno altro che peggiorare la situazione.
Nei casi più gravi, quando è necessario l’intervento medico, è bene rivolgersi al 118 ed aspettare l’arrivo dell’ambulanza, che si dirigerà verso la struttura più adeguata per l’emergenza in questione”.
Vediamo allora come comportarsi a seconda delle situazioni.

Scosse elettriche
“Se la scossa è leggera – prosegue il dott. Ottolini – la conseguenza è un arrossamento della parte entrata in contatto con la corrente. In questo caso è sufficiente bagnare la lesione con acqua fredda e medicarla con garza sterile e pomata antiustione.
Se il bambino rimane invece ‘attaccato’ alla fonte di elettricità va staccato con uno strappo deciso, meglio se con un bastone di legno per evitare di rimanere a propria volta attaccati. Se l’interruttore generale è vicino occorre staccarlo immediatamente. Se l’ustione è profonda e il bambino presenta i sintomi dello shock (sudore, polso frequente, vomito…) occorre immediatamente andare in ospedale”.

Scottature
“Se la scottatura è lieve occorre bagnarla con acqua fredda (il freddo anestetizza e limita il formarsi della bolla) e spalmare la parte lesa con una pomata antiustioni.
Se l’ustione è più grave, con formazione di bolle o molto estesa, non bisogna mai togliere i vestiti al bimbo (si rischierebbe solo di peggiorare la situazione). Bisogna cercare di bagnare e raffreddare con ghiaccio la parte lesa e rivolgersi immediatamente al pronto soccorso”.

Soffocamento
“I bambini sono particolarmente soggetti a questo rischio poiché portano alla bocca ogni genere di oggetto e tendono a trangugiare senza masticare.
Se il bambino ha un’ostruzione parziale delle vie respiratorie e riesce a tossire, incoraggiatelo a farlo con più forza; non è necessario intervenire ulteriormente, poiché la tosse è il mezzo più efficace per eliminare i corpi estranei dalle vie respiratorie. Se il bimbo non riesce a tossire intervenite immediatamente, dandogli alcuni colpetti decisi in rapida successione tra le scapole. Fate in modo che il capo sia più in basso del torace (per esempio, sdraiandolo a faccia in giù sulle vostre ginocchia): questo accorgimento facilita l’espulsione del corpo estraneo.
Se si tratta di un neonato, sostenetelo con un avambraccio e dategli delle piccole pacche tra le scapole, se riuscite a vedere l’oggetto in bocca potete cercare di eliminare l’ostruzione con le dita, ma fate attenzione a non aggravare la situazione facendo spostare l’oggetto più in profondità. In ogni caso conviene chiamare immediatamente il 118. Da ricordare, infine, che in ogni caso non va mai tentata l’estrazione di un corpo estraneo con le mani, per evitare il rischio di spingerlo ancor più profondamente nelle vie respiratorie con possibili drammatiche conseguenze”.

Avvelenamento
Quando ci si trova di fronte ad un caso di intossicazione è importante chiamare immediatamente il centro antiveleni, fornendo informazioni sulla natura della sostanza ingerita o inalata, la quantità introdotta e l’intervallo di tempo intercorso tra l’avvelenamento e il suo riconoscimento.
Ecco che cosa non fare:
– non dare latte da bere: contrariamente a quanto si crede è inutile e a volte addirittura dannoso
– non somministrare alcun medicinale nel tentativo di alleviare i sintomi dell’avvelenamento senza aver prima consultato un medico;
– non indurre il vomito: se la sostanza ingerita è caustica rigurgitarla aumenta il rischio di danni all’esofago ed alla bocca.
“Se è stata ingerita una sostanza tossica – conclude il dott. Ottolini – occorre accompagnare immediatamente il bambino intossicato al pronto soccorso, portando con sé il contenitore o il campione del prodotto inalato o ingerito.

Di Ombretta Bandi*

* Questo articolo è stato realizzato nell’ambito del corso “Metodi e tecniche della comunicazione nell’area salute”, organizzato dall’Università di Milano – Facoltà di Farmacia.

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