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Benessere

Colliri: come usarli

31/07/2006

Rendono gli occhi più brillanti e luminosi, danno sollievo in caso di arrossamento e vengono utilizzati per curare congiuntiviti, cataratta e glaucoma o per combattere i sintomi allergici. Molti vengono venduti anche senza ricetta medica e il loro utilizzo è molto semplice. Ma l’uso dei colliri spesso si trasforma in abuso. Vediamo come evitarlo, ricorrendo magari, quando è possibile, alle lacrime artificiali. Ne parliamo con il dott. Fabrizio Camesasca, oculista dell’Unità Operativa di Oculistica di Humanitas diretta dal dott. Paolo Vinciguerra.

I colliri non sono tutti uguali
“Esistono diversi tipi di colliri – spiega il dott. Camesasca – con azioni differenti. Essenzialmente si tratta di un veicolo acquoso che può contenere conservanti e farmaci. E’ molto importante che il preparato abbia caratteristiche chimiche e fisiche simili a quelle delle lacrime per non danneggiare le strutture dell’occhio, ad esempio la cornea. I farmaci vengono utilizzati per portare sulla superficie dell’occhio (cornea e congiuntiva) o al suo interno alcune sostanze medicinali, ad esempio antibiotici e cortisonici, che hanno lo scopo di decongestionare, disinfettare, combattere fenomeni allergici o curare malattie come il glaucoma. Queste sostanze si depositano sulla superficie dell’occhio e in una certa percentuale passano attraverso la cornea, che è una struttura relativamente permeabile, penetrando fino alle strutture più interne dell’occhio. La rimanente parete dell’occhio (sclera) possiede invece una barriera che ostacola efficacemente l’ingresso dei farmaci. Un collirio contenente un farmaco va instillato solo su prescrizione del medico, nei modi e per la durata prescritti, tenendo presente che questo medicinale ha una scadenza e non può essere riutilizzato a distanza di tempo una volta aperto”.

Il problema dei conservanti: i colliri monodose
I colliri contengono conservanti che hanno lo scopo di diminuire la presenza dei batteri generata dal contatto tra il flacone e le mani, la superficie dell’occhio o delle palpebre e di stabilizzare nel tempo la soluzione acqua-farmaco. A volte, però, i conservanti possono provocare allergie. Per questi motivi sono stati messi in commercio colliri monodose che consentono di mantenere la sterilità e di evitare l’utilizzo dei conservanti.

Uso ma non abuso
Spesso si abusa di quei colliri che contengono sostanze vasocostrittrici e rendono gli occhi più luminosi, rendendo bianca la superficie dell’occhio ed eliminando rossori anti-estetici ma del tutto naturali. “Utilizzare questi colliri quotidianamente – prosegue il dott. Camesasca – anche se regalano all’occhio un aspetto apparentemente sano, non è certo salutare. I vasi della superficie oculare vengono infatti tenuti dai vasocostrittori in uno stato appunto di costante contrazione, riducendo il passaggio di sangue. Questo può essere un fenomeno nocivo quando il sangue deve passare liberamente, come in caso di infezione della superficie oculare (congiuntivite). Inoltre, quando viene interrotto il trattamento, come risposta i vasi della superficie oculare si dilatano (fenomeno rebound), anche se temporaneamente. L’occhio si arrossa e allora il paziente spesso instilla nuovamente collirio, innescando così un circolo vizioso e dannoso. Non solo, ma i flaconcini di questi colliri, tenuti in borsa per mesi, si trasformano facilmente in ‘bombe’ di batteri. E’ allora opportuno ricorrere a confezioni monodose e in ogni caso riservare l’utilizzo di questi prodotti a casi sporadici, senza abusarne”.

Le lacrime artificiali
Per dare sollievo agli occhi arrossati è molto meglio ricorrere alle lacrime artificiali, soluzioni sterili contenenti sostanze viscose che tendono a trattenere l’acqua sulla superficie dell’occhio. “Le lacrime – conclude il dott. Caesasca – sono molto importanti per mantenere l’occhio in buona salute: la mancata o scarsa produzione di lacrime può portare nel tempo a gravi lesioni della cornea. Oltre a svolgere un effetto antibatterico, lubrificano la superficie oculare e aiutano a far fuoriuscire dall’occhio eventuali corpi estranei. Le lacrime artificiali possono essere utilizzate in molte situazioni, ad esempio dopo la chirurgia laser per la correzione della miopia, in caso di occhio secco (ad esempio in chi porta le lenti a contatto o nelle donne in menopausa), quando la superficie dell’occhio è leggermente abrasa in seguito all’ingresso di polvere o sabbia o dopo una congiuntivite”.

A cura di Elena Villa

Tutte le novità per la salute e la cura dei nostri occhi saranno presentate nel corso della settima edizione di Refractive on-line (www.refractiveonline.it), il Congresso Internazionale di Oculistica organizzato dal dott. Paolo Vinciguerra, che si svolgerà dal 15 al 17 settembre presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

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