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Benessere

Tiroide: il mare fa davvero bene ai bambini?

25/02/2002

E’ vero che respirare l’aria di mare fa bene ai bambini perché ricca di iodio? Qual è il legame che esiste tra lo iodio e la tiroide? Perché i problemi alla tiroide compaiono più frequentemente in età matura e più spesso nelle donne che negli uomini? Ne parliamo con il prof. Pietro Travaglini, Senior Consultant dell’Unità Operativa di Endocrinologia di Humanitas.

Iodio e tiroide

Lo iodio è un elemento indispensabile per la produzione degli ormoni della tiroide e pertanto per il corretto funzionamento di questa ghiandola. La sua scarsità nell’ambiente è causa di frequenti malattie della tiroide quali insorgenza di noduli e, in caso di grave carenza, anche di ipotiroidismo.
L’introduzione ottimale di iodio giornaliera è di circa 150 microgrammi al giorno, ma per essere efficace, lo iodio deve essere inghiottito. Per compensare un’alimentazione povera di iodio – spiega il prof. Travaglini – non è sufficiente respirare vicino al mare poiché la quantità di iodio che evapora dal mare e che l’organismo assorbe è troppo esigua.
Ciò non significa che il mare non abbia effetto benefico sull’organismo: il sole e l’aria ricca di ossigeno sono sicuramente salutari. Inoltre, quando ci si trova in località marine, accade più frequentemente di mangiare pesce o molluschi, ricchi di iodio, oppure alimenti coltivati su terreni abbondanti di questo elemento.
In Italia pochissimi luoghi sono in grado di fornire quantità ottimali di iodio attraverso l’acqua e i cibi; pertanto è fondamentale l’uso di sale iodato, facilmente reperibile anche nei supermercati. In molti paesi Europei, Svizzera, Austria ecc alla popolazione viene fornito da decenni sale iodato con una riduzione della comparsa di nuovi noduli tiroidei oscillante tra l’80 e il 90%.

Ormoni tiroidei e loro importanza per l’organismo

“Gli ormoni tiroidei contenenti iodio sono due: la triiodotironina (T3) e la tetraiodotironina (T4). Questi, mediante il circolo sanguigno raggiungono ogni distretto del nostro corpo e hanno un ruolo molto importante nel controllo del metabolismo, della crescita e dello sviluppo dell’organismo.
Triiodotironina (T3) e tatraiodotironina (T4) accelerano le reazioni cellulari, aumentano il consumo di ossigeno, la produzione di calore e permettono un corretto utilizzo di carboidrati, lipidi e proteine.”

Conseguenze se si trascurano i problemi alla tiroide

“Per un neonato la presenza di questi ormoni è di fondamentale importanza. Infatti T3 e T4, durante i primi mesi di vita, contribuiscono allo sviluppo corretto delle connessioni nervose del cervello. In carenza di questi ormoni, cioè in condizioni di ipotiroidismo, il neonato svilupperà un ritardo mentale irreversibile, cioè sarà affetto da cretinismo. E’ per questo motivo che è diventata prassi abituale eseguire gli esami di funzionalità tiroidea alla nascita.
Negli adulti, le diverse conseguenze derivanti da un ipo o da un ipertiroidismo, sono meno importanti, anche se in casi gravi ,dovuti spesso all’assenza di cure, l’evoluzione della patologia può portare perfino alla morte. E’ il caso del coma ipotiroideo, o, per l’ipertiroidismo, della crisi tireotossica.

I problemi alla tiroide sono più frequenti in età matura e nelle donne

“Le patologie più frequenti della tiroide sono legate o all’autoimmunità o alla presenza di noduli.
Per quanto riguarda la prima causa, ricordiamo che i fenomeni autoimmuni, cioè la produzione di anticorpi diretti contro elementi stessi dell’organismo, aumentano con l’aumentare dell’età. Inoltre, nelle donne, la presenza di estrogeni incrementa la produzione di questo tipo di anticorpi; così il rapporto tra donne e uomini affetti da patologie alla tiroide di origine autoimmune può arrivare a 10:1.
Anche il rischio di noduli aumenta con l’età: il motivo spesso risiede nel fatto che la carenza di iodio dovuta all’ambiente, provoca la stimolazione continua dei follicoli tiroidei da parte del TSH per produrre T3 e T4 in dosi sufficienti. Una iperstimolazione cronica, a lungo andare, favorisce la formazione di noduli.”

A cura di Federica Rosazza

 

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