Con la ripresa dell’anno scolastico una delle preoccupazioni più diffuse dei genitori è il carico eccessivo sopportato dai figli a causa di zaini troppo pesanti, perché temono lo sviluppo di danni o disturbi alla colonna vertebrale. “Il mal di schiena può colpire anche i bambini – sottolinea il dott. Lorenzo Panella, specialista in Riabilitazione e Recupero Funzionale – e il peso spesso eccessivo degli zainetti scolastici può aggravare il dolore. La posizione in avanti del collo, tipica di chi sostiene un peso sulla schiena, favorisce le contratture muscolari e i ragazzi, costretti a portare quotidianamente troppo carico sulle spalle, sono più a rischio perché non hanno ancora raggiunto il pieno sviluppo muscolare”.
Per cercare di evitare i disturbi è consigliabile non solo limitare il peso degli zainetti, ma anche imparare ad utilizzarli correttamente. Correre o saltare con lo zaino pesante portarlo su una spalla sola può infatti causare rachialgie. Diventano quindi fondamentali alcune regole da seguire: non acquistare un zaino troppo grande, ma proporzionato alle caratteristiche fisiche del bambino; sceglierlo con uno schienale rigido, con bretelle ben imbottite, regolabili e larghe, e con una maniglia per poterlo trasportare anche a mano; allacciare sempre bene la cintura di fissaggio addominale per mantenerlo ben aderente alla schiena e soprattutto indossarlo nel modo giusto, appoggiandolo su un ripiano e flettendo le ginocchia senza sollevarlo troppo velocemente.
Un’alternativa valida e più salutare per la schiena degli alunni sarebbe ricorrere all’utilizzo di un trolley, un carrellino con rotelle che consente il trasporto di libri senza affaticare la colonna vertebrale.
“Ma a soffrire di mal di schiena sono soprattutto i ragazzi che non svolgono attività sportiva e che presentano una struttura più gracile – ribadisce il dott. Panella -. Per questo occorre invitare i propri figli a praticare attività sportiva. Anzi, sarebbe consigliabile praticare più sport, in modo da favorire uno sviluppo il più armonico possibile della massa muscolare”.

A cura della Redazione