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Benessere

Fuster: le quattro regole d’oro per vivere a lungo

06/02/2007

“Le malattie cardiovascolari – spiega il prof. Valentin Fuster, responsabile dei progetti di prevenzione cardiovascolare dell’Organizzazione mondiale della sanità – rappresentano una vera pandemia. La causa principale è l’obesità, in quanto nei paesi industrializzati si tende a mangiare velocemente, cibi ad alto tenore calorico e si conduce una vita sedentaria. Nei paesi in via di sviluppo invece si consumano calorie provenienti soprattutto da carboidrati, che provengono da cibi molto meno costosi di quelli più sani. Di conseguenza nei paesi industrializzati l’obesità è determinata dall’elevata assunzione di calorie derivanti da grassi, dalla vita sedentaria, dal mangiar troppo. Nei paesi in via di sviluppo l’obesità deriva da un’elevata assunzione di calorie provenienti da cibi poco costosi ma ricchi di carboidrati. Il risultato ultimo è in ogni caso l’obesità, che, a sua volta, porta al diabete, all’ipertensione, a un’alterazione del metabolismo del colesterolo, e nel complesso alla pandemia di malattie cardiovascolari”.

A che età dovremmo cominciare a proteggere il nostro cuore e con quali modalità?
“Due sono le possibilità attualmente prese in considerazione. La prima è che la patologia cardiovascolare comincia già a svilupparsi nell’infanzia, nei bambini che hanno tra i 5 e i 10 anni; la seconda, ancora più rilevante, è che sia questa l’età in cui si può instillare nei bambini l’idea di quanto la salute sia una priorità: quello che diremo loro dai 5 ai 10 anni probabilmente plasmerà il loro comportamento futuro.
Quindi, il primo concetto che sta prendendo piede è che la patologia comincia in età precoce ed è per questo che bisogna proteggere i bambini; ma, cosa ancora più importante, l’infanzia è la fase della vita in cui bisogna creare l’ambiente ideale per insegnare ai bambini quanto importanti siano le abitudini alimentari, quanto importante sia il movimento e fare le scelte giuste. Questo è dunque un aspetto del problema: non è mai troppo presto.
E non è neanche mai troppo tardi. Mentre fino a pochi anni fa si pensava che dopo i 65 anni non valesse la pena di investire in strategie preventive, oggi sappiamo che la gente può vivere fino a 90 anni, persino 100 anni: se qualcuno non ha seguito i buoni consigli per molti anni, questo non significa che non possa iniziare a fare le cose giuste a 70 anni, abbassando il livello di colesterolo nel sangue, cercando di smettere di fumare e cominciando un programma di attività fisica. Questo atteggiamento gli permetterà di allungarsi la vita: non è mai troppo tardi”.

Ha qualche suggerimento pratico da dare: per esempio, cosa mangiare, quanto esercizio fisico fare per prevenire le patologie cardiovascolari?
“La gente conosce già queste cose. La domanda dovrebbe essere riformulata: perché queste cose non funzionano? Non è che la gente non sappia che fumare fa male, la gente sa che l’attività fisica fa bene, sa cosa significa seguire una dieta equilibrata: il problema è che dobbiamo tutti decidere se vogliamo essere sani. Fino a quando non avremo preso tale decisione, niente funzionerà. La risposta, o meglio, la prima risposta, alla domanda è: le persone si devono rendere conto che la qualità della loro vita può migliorare, che possono godere di una vita più lunga e che è importante che decidano di volere essere sani. Se così non è, tutti i consigli e i suggerimenti che possiamo dare non andranno molto lontano.
Fatta questa premessa, evidenzierei quattro pilastri della prevenzione. Il primo è l’attività fisica. L’attività fisica non solo è positiva per gli aspetti biologici dell’individuo, ma aiuta a prevenire le malattie del sistema circolatorio, attraverso una serie di meccanismi biologici. Ed è un incentivo a prendersi cura della propria vita. Ha anche un impatto importante sulla sfera psicologica, fa sentire meglio, più efficienti, e certamente, come è stato dimostrato negli anziani, è anche in grado di prevenire l’insorgere della depressione.
Il secondo pilastro è l’alimentazione. Che cosa significa una alimentazione equilibrata? Potrei dire che è costituita da cereali, verdure, carni bianche, pesce, frutta e così via. Si tratta di una alimentazione definita, propriamente o meno, ‘dieta mediterranea’. Di base, contiene le proporzioni corrette di carboidrati, proteine e grassi. Inoltre, frutta e verdura proteggono gli organi, le arterie e le vene dalla malattia, attraverso un meccanismo legato ai sistemi anti-ossidanti. Quindi, è importante seguire questo tipo di alimentazione e non mangiare troppo.
Il terzo pilastro è il non fumare. Il mio consiglio, sulla base dell’esperienza che ho accumulato negli anni, è che la cosa migliore per smettere di fumare sia o smettere dall’oggi al domani, improvvisamente, oppure scegliere di partire da casa la mattina con il numero esatto di sigarette che si vuole fumare nel corso della giornata e, in funzione della gravità della dipendenza dal tabacco, decidere di ridurre di una sigaretta al mese o di una alla settimana o di una ogni sei mesi. Quest’ultimo è a mio parere il metodo che consente di ottenere più successi. È come per la dieta: per perdere peso è meglio farlo lentamente, perdendo un chilo al mese, per essere motivati a proseguire.
Il quarto pilastro è andare dal medico una volta all’anno. Rivalutando le proprie abitudini e gli esami del sangue si sta facendo una azione di prevenzione non solo delle malattie cardiovascolari, ma anche del cancro e di altre patologie”.

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